L'intervista

Ticino: una culla di idee e di cultura da scoprire

Tom e Luca si avventurano nei meandri del Cantone, riscoprendo luoghi, usanze e personaggi, con l’obbiettivo di portare avanti un progetto a «km Ticinese»
©Foto di Luca Crivelli e Tom Alemanno
Veronica Francia
27.10.2022 06:00

Viviamo in un territorio ricchissimo che offre innumerevoli opportunità spesso sottovalutate. Partendo da questa consapevolezza due imprenditori ticinesi, il fotografo Luca Crivelli e Tom Alemanno - ex studente dell’USI e responsabile editoriale hanno riscoperto la nostra regione in maniera sostenibile e innovativa.

Raccontateci di voi. Di cosa vi occupate?«Siamo una piccola realtà che lavora sul territorio nell’ambito della comunicazione nella promozione del turismo. La nostra è una squadra di due uomini e cinque donne con esperienze, età e storie diverse ma tutti accomunati dalla voglia di valorizzare il nostro territorio. Nei nostri anni di esperienza ci siamo accorti che una delle carenze maggiori del territorio ticinese è proprio la mancanza di informazione circa le possibilità e le bellezze che la Svizzera italiana offre. Da ciò, è nata l’idea di unire l’esperienza visiva della fotografia, la creatività, l’aspetto folcloristico e territoriale creando un progetto a km 0, o, come diciamo noi, a km ticinese».

Parlateci di questa idea.«Molte persone non si rendono conto e non apprezzano la bellezza che li circonda. Il progetto è nato durante il periodo della COVID-19, quando io (Luca, n.d.r.) ho proposto a Tom un progetto comunicativo che fosse in sinergia con il nostro territorio. Con la pandemia tutto si è arrestato, ma appena abbiamo potuto ci siamo organizzati per fare un viaggio all’interno della nostra regione e scoprire delle chicche. Diciamo che la pandemia ci è stata anche utile perché ci ha dato tempo per organizzarci al meglio e per affinare il progetto. L’idea principale è stata creare una raccolta di belle storie che sia le persone locali sia quelle non indigene possano apprezzare e “utilizzare” per scoprire al meglio il Ticino. La volontà nostra è stata quella di realizzare qualcosa che potesse dare spunti di riflessione al lettore».

Da dove siete partiti?«Sicuramente siamo entrambi appassionati di montagna e curiosi conoscitori del nostro territorio. Siamo sempre stati affascinati dalle potenzialità del Ticino e da un territorio che ci offre sia un paesaggio montano sia uno praticamente “marittimo” al lago, nei mesi estivi, ad una distanza brevissima. È da dire che grazie a questo progetto ci siamo messi in gioco scoprendo tante cose nuove. Abbiamo rispolverato grandi luoghi e tradizioni classiche del nostro Cantone, scoprendo con stupore che tante persone le ignoravano. È stato un viaggio vero e proprio anche per noi. Siamo partiti da una base di storie, idee, personaggi, ma strada facendo se ne sono aggiunti altri. Le persone stesse ci hanno aiutato segnalandoci altre curiosità. Abbiamo viaggiato da Chiasso ad Airolo e dal locarnese al San Bernardino, per dare una fotografia contemporanea di ciò che si può trovare sul territorio. Questa è una, non è quella definitiva, ce ne sono ovviamente molte altre. È un mosaico di storie, ricette, tradizioni, luoghi, piccole imprese, aziende locali, produttori, che è stato raccolto in un libro.Il progetto proviene da una forza di squadra, da un operato comune e possibile grazie allo spirto coeso di tutti noi e da un grandissimo lavoro di squadra».

Parlateci del libro«Il libro si chiama Pancia mia fatti capanna e l’idea non si riduce a pancia (mangia) e capanne, ma è proprio il Ticino che viene figurato come la nostra capanna dove le persone sono incoraggiate a “mangiare” e prendere quanto più possibile dal territorio. È un libro per tutti e che vuole dare spazio a tutti, accontentando tutti, e cercando di dare maggiore attenzione ai giovani e alle donne imprenditrici. Le quattro capanne presentate sono tutti posti “sconosciuti” ma che sono davvero dei gioiellini del nostro territorio facilmente raggiungibili da grandi e piccini. L’idea è quella che sia un dono per tutti».

Dove potrà essere acquistato?«Dal 7 novembre il libro si potrà comprare in tutte le librerie. Inoltre, sarà disponile per la consultazione anche presso la biblioteca cantonale. È possibile trovare le informazioni e acquistarlo anche sul sito web panciamiafatticapanna. ch e sulla nostra pagina Instagram.Nel mese di novembre saremo su tutto il territorio a presentare il libro accompagnati anche da alcuni dei protagonisti del manoscritto, con l’idea di far conoscere di persona le varie storie e creare una rete di collaborazioni, promuovendo così la cultura del territorio e del “ km locale”. Ispirare e sensibilizzare sono dei punti molto importanti che vorremmo portare avanti grazie a questo libro».

Un esempio di qualcosa che avete scoperto essere poco conosciuta?«Ce ne sono diverse. Abbiamo capito che ci sono persone del tutto ignare del fatto che esiste il tartufo in Ticino o che lungo il sentiero di Gandria esistono degli alberi d’Olivo con cui viene prodotto l’olio d’oliva ticinese. Ancora, non tutti conoscono realtà di orti solidali e sociali, come uno presente a Breganzona, e come ad esempio in pochissimi sanno che in Ticino si produce la lana. C’è tutto un macrocosmo, sottobosco, di persone che fanno cose e che hanno delle belle realtà che però spesso non conosciamo.Questo libro vuole essere una guida, vuole ispirare le persone. Non vuole essere un solito ricettario ma una solida guida. È un libro che parla del territorio a 360 gradi e che vuole essere un compagno di viaggio».