Il viticoltore

A Sessa c'è una cantina figlia... della Beat generation

In Malcantone la cantina borghirolovini ha conquistato una medaglia d’oro all'ultimo Mondial du Merlot grazie allo spirito autodidatta del suo titolare
Beat Bachmann, titolare della cantina (@Carlo Reguzzi)
Mattia Bertoldi
08.10.2022 17:02

«Per questo pezzo voglio scrivere qualcosa di diverso», penso mentre torno in moto verso casa. Prendo un bicchiere e mi verso un po’ di Mademoiselle, un Rosato del Ticino IGT. Me l’ha dato Beat Bachmann, titolare a Sessa della borghirolovini, azienda che fonde il vino all’arte e dalla quale sono appena tornato. «Ho costruito questa cantina nel 2014» mi ha spiegato, mentre ci godevamo il refrigerio tra barrique e vasche di acciaio. «Uno dei tanti investimenti con il quale sono riuscito a mettere a frutto tre ettari di vigne».

Ex titolare di una fiduciaria, Beat ha dato una svolta alla sua vita all’inizio degli anni Duemila: l’acquisto di nuovi terreni in Malcantone, gli studi a Wädenswil, il perfezionamento da autodidatta. «Non ho lavorato in nessun’altra cantina se non in questa, ma ce l’ho messa tutta per perfezionarmi. Vendemmia dopo vendemmia».

Beat Bachmann in azione tra i suoi vigneti (@Carlo Reguzzi)
Beat Bachmann in azione tra i suoi vigneti (@Carlo Reguzzi)

Osservo il vino nel bicchiere, è di un rosa tendente all’arancione. È stato prodotto con uve Chambourcin, una varietà interspecifica resistente a diverse malattie. «L’anno scorso ho usato un’uva dello stesso genere, la Maréchal Foch. Trovo però che qui il risultato sia migliore».

Fatta eccezione per il Completer, un altro vitigno di nicchia e autoctono, la borghirolovini può contare su varietà popolari come Cabernet-Sauvignon, Gewürztraminer (coltivata sin dal 2008) e ovviamente il Merlot che ha dato vita all’UNO Barrique, vincitore di una medaglia d’oro all’ultimo Mondial du Merlot. «Un risultato di cui vado molto fiero, perché attesta una certa qualità. Ma anche le opinioni della clientela contano, e mi fa piacere che i miei vini siano bevuti in Ticino e a Lucerna, il cantone da cui provengo».

La gamma di etichette della borghirolovini (@Carlo Reguzzi)
La gamma di etichette della borghirolovini (@Carlo Reguzzi)

Al naso, il Mademoiselle promette fiori di campi, violette e un profondo contatto con la natura. Lo sorseggio mentre ne osservo l’etichetta: su sfondo bianco, si staglia il disegno di una foglia di vite. «È opera di mia figlia Gurli, che ha studiato arte e scelto il nome di questo e altri vini insieme a me».

Gurli ha inoltre lasciato il segno su una parete della cantina tra raffigurazioni di stampo etrusco, riferimenti alla mitologia e grappoli d’uva. «E forse un giorno sarà lei a prendere in mano l’azienda», conclude il signor Bachmann.

«In un certo senso, è anche lei figlia della Beat generation», penso mentre vuoto il bicchiere. «Un po’ come questo articolo».

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