Un mestiere, mille idee

Dalla Grande Mela a Gentilino, nel segno dei bagel

Dopo l'arrivo in Svizzera, lo statunitense Sean Blake ha capito quanto gli mancassero i panini di New York. Si è quindi messo a cucinarli lui stesso, creando Ghost Bagel
photolocatelli.ch
Redazione
23.06.2023 10:36

Come si finisce da New York a Gentilino? Un giorno vivi a Brooklyn e lavori come analista di dati e il giorno dopo fai le valigie in partenza per questo Oaese, a te misterioso, che è la Svizzera.

La parte di storia di vita che ci interessa di Sean Blake, in arte Ghost Bagel, è proprio questa. «Mia moglie ed io vivevamo a Brooklyn quando è nato il nostro primo figlio.  Ci siamo resi conto presto che la città era costosa e complicata con un bambino e volevamo cambiare stile di vita. Lei lavora nel settore nella moda e cercava una nuova opportunità fuori dalla città. Ha saputo che c’era una possibilità di trasferimento in Svizzera, più precisamente a Lugano, e non ci abbiamo pensato due volte.»

A Sean è bastato un anno per rendersi conto che i tipici bagel newyorkesi che adora e che gli mancano, in Ticino non si trovano. Amante della buona cucina e con grande spirito di intraprendenza, Sean decide di farli lui. «Non li avevo mai fatti in vita mia, perché a New York li trovi ovunque e non senti la necessità» spiega divertito il nostro interlocutore. «È come se in Svizzera le persone si mettessero a fare in casa il formaggio o il cioccolato! Semplicemente non si fa!» Ed è così che cominciano i primi tentativi di produzione di bagel freschi.

@photolocatelli.ch
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Ma cosa sono di preciso questi famosi bagel? Si tratta di un pane dalle origini incerte, a forma di anello: un impasto panoso con un buco al centro. Prima di essere infornati vengono bolliti in acqua e zucchero per creare quel tipico effetto di crosta croccante all’esterno, che lascia però un morbido interno. È un prodotto estremamente versatile che, una volta farcito, è ideale per la colazione, il buffet del brunch, per un pranzo informale o da asporto. Sembra che siano stati gli immigrati polacchi a portarli negli Stati Uniti, dove poi i bagel hanno conquistato tutti e sono diventati l’emblema della colazione alla newyorkese.

Sean inizia a proporre i suoi bagel su un gruppo Facebook e si rende conto immediamente che sono un successo e che c’è un possibile mercato. Fonda la sua azienda “Ghost Bagel” e piano piano inizia a fare sul serio. Assieme a lui comicia a lavorare Brett Gagnon, che da cliente fisso si trasforma in un prezioso aiuto.

Brett Gagnon (a sinistra) e Sean Blake (@photolocatelli.ch)
Brett Gagnon (a sinistra) e Sean Blake (@photolocatelli.ch)

Brett viene dal Maine, Stati Uniti. «La sua storia di trasferimento in Svizzera è simile alla mia» spiega Sean. «Si occupa di fare tutti i nostri volantini essendo un bravo artista e mi aiuta soprattutto nella produzione vera e propria.»

Già, perché Ghost Bagel basa il suo successo su due tipi di impasto: uno classico e uno dolce con uvetta e cannella. I bagel classici si declinano in numerose varianti: naturali, con semi di papavero, con semi di sesamo, con sale, i cosiddetti everything e quelli con il sale speziato.

Possono essere acquistati così oppure farciti, e anche qui le opzioni sono una più golosa dell’altra: con formaggio spalmabile (naturale, verdure, erbe, miele, pistacchio, o jalapeño arrostito), salmone affumicato, pomodori, capperi, cipolle e avocado, tanto per citarne qualcuno.

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A completare l’offerta fanno la loro comparsa anche i muffin ai mirtilli, i biscotti con le gocce di cioccolato e la granola. Tutto rigoramente American style, ovviamente.

«Attualmente vendiamo i nostri prodotti al mercato alimentare di Lugano il martedì e il venerdì mattina» conclude Sean. «Siamo invece a Gentilino il mercoledì e il sabato. Per il futuro c’è il progetto di dotarci di un vero e proprio food truck. Mi piace molto il contatto che si instaura con le persone stando in pubblico. Si creano interazioni, scambi. È bello far parte della comunità locale! Concludo con un aneddoto che mi ha fatto molto piacere: è venuta a trovarci al mercato un’anziana signora ticinese. Aveva visto il nostro post su Facebook e le era venuta voglia di assaggiare i nostri prodotti. Mi ha detto di non essere di Lugano, ma aveva fatto un po’ di strada apposta per noi. Mi ha fatto piacere e mi ha strappato un sorriso quella mattina.»