Lutto

Addio allo scrittore Frederick Forsyth

L’autore de «Il giorno dello sciacallo», «Dossier Odessa», «I Mastini della guerra» e «Quarto protocollo» è morto oggi nella sua residenza in Inghilterra, all’età di 86 anni – Ha venduto oltre 70 milioni di libri in tutto il mondo
© AP Photo/Kirsty Wigglesworth
Red. Cultura&spettacoli
09.06.2025 23:40

È morto a 86 anni, dopo breve malattia, lo scrittore britannico Frederick Forsyth, autore del «Giorno dello sciacallo» e di numerosi altri romanzi bestseller, alcuni dei quali divenuti anche successi cinematografici. Pilota-ragazzino dell’aeronautica militare (RAF), poi reporter, spia sotto copertura per conto dei servizi segreti di Sua Maestà e infine scrittore di bestseller pubblicati in oltre 70 milioni di copie in tutto il pianeta.È stata senza dubbio una vita avventurosa, confluita negli intrecci mozzafiato di una ventina di romanzi in grado d’inchiodare con il loro realismo elettrizzante schiere di appassionati del genere della spy story.

A dare la notizia ai media del Regno Unito è stato il suo agente Jonathan Lloyd, della Curtis Brown. «Piangiamo uno dei più grandi scrittori di thriller del mondo», ha sottolineato Lloyd, anticipando il tenore dei messaggi di cordoglio seguiti a stretto giro da figure del mondo della cultura britannica e internazionale, da personalità pubbliche, da esponenti delle istituzioni come dello show business. E della case reale che lo aveva infine decorato con il titolo di Commander of the Order of the British Empire.

Riconoscimenti difficili da contestare, dietro i quali si staglia una vicenda umana il cui filo conduttore è stato probabilmente il talento di svelare segreti. L’ultimo dei quali riferito a se stesso, con l’ammissione diretta e definitiva - contenuta in un’autobiografia pubblicata 10 anni fa e intitolata significativamente «The Outsider, My Life In Intrigue» - sul proprio passato nel Secret Intelligence Service, il leggendario MI6 britannico incarnato al cinema dalla saga di 007: un po’ come John Le Carré o Graham Green prima di lui.

Il racconto di un percorso di vita senz’altro non comune, dalla nascita nel 1938 nel tranquillo Kent all’università in Spagna, fino all’avventura nella RAF (il più giovane pilota mai arruolato fino ad allora) o a quelle da giornalista al di là del Muro di Berlino e poi di inviato di guerra nell’Africa degli anni ‘60. E in ultimo alla reincarnazione come scrittore, suggellata, a partire dal 1970, da titoli destinati a fare epoca quali «Il giorno dello sciacallo», «Dossier Odessa», «I mastini della guerra» o «Il quarto protocollo». Una parabola «degna davvero di James Bond» anche nelle sue attività di reporter, di testimone, di segugio di conflitti e cospirazioni. A partire dagli anni giovanili che lo videro occuparsi come giornalista investigativo del complotto ordito nel 1962 dall’organizzazione paramilitare clandestina francese OAS per assassinare il presidente Charles De Gaulle (successivamente al centro del «Giorno dello sciacallo») e quindi corrispondente per la Reuters dalla Germania dell’est e dalla Cecoslovacchia. Nel 1974, riuscì a sfuggire ad Amburgo a un trafficante di armi che sembra lo avesse smascherato, dopo che s’era infiltrato in un giro di mercanti di morte fingendosi intermediario del Sudafrica razzista. Pur di raccogliere elementi utili alla trama dei «Mastini della guerra».