Cultura

Altro che cinepanettoni: il Natale di Enrico Vanzina è a Venezia... col morto

Il produttore cinematografico e scrittore ha presentato a Morcote il suo ultimo libro «Il cadavere del Canal Grande» - «I ticinesi? Degli italiani un po' più seri»
Mattia Sacchi
18.11.2022 16:09

«Sono davvero contento di essere in Ticino, un territorio che conosco molto bene e a cui sono legato». Esordisce così Enrico Vanzina, recentemente protagonista di una serata evento, organizzato da Nicoletta Gianni, allo Swiss Diamond Hotel di Morcote. Il noto produttore cinematografico era in Ticino per presentare non un film, bensì il suo ultimo libro «Il cadavere del Canal Grande». Vanzina è infatti un eccellente scrittore, che addirittura nel 2020 è stato finalista al Premio Strega, e ha recentemente concluso una trilogia noir, che ha riscontrato un grande successo di critica e di pubblico.

«Dopo aver ambientato i miei primi due romanzi a Roma a Milano, chiudo i libri dedicati alle città italiane con Venezia - racconta il 73enne romano al Corriere del Ticino -. Questo è un romanzo storico nel quale tra i vari protagonisti, che mi sono divertito a caratterizzare, ho voluto inserire anche Giacomo Casanova, un personaggio che mi ha sempre affascinato». 

Un racconto con la connotazione di un giallo, dove emerge però la profonda conoscenza del mondo teatrale e cinematografico di Vanzina: «In effetti in alcune sfumature si può intravedere la commedia dell'arte di Goldoni, mentre in altre il ritmo può ricordare i film di Tarantino. Ho voluto scrivere un libro che fosse in grado di appassionare e sorprendere i lettori: devo dire che sono particolarmente fiero del risultato finale».

Da ormai 4 anni il percorso artistico di Enrico procedere senza il fratello Carlo. «Mi manca ogni giorno - racconta commosso -. Ma lo sento sempre qui vicino a me e vive in ogni risata, ogni battuta dei film che quotidianamente vengono trasmessi in qualche televisione del mondo. Scrivere per me è a volte riuscire a sfogare tutto il dolore, tutta la pesantezza che vivo di fronte a certe perdite».

Vanzina riprende però la sua verve ironica quando c'è da parlare del suo rapporto con il Ticino: «I francesi usano un'espressione molto colorita, nella quale dicono che sono degli italiani tristi. Ma io invece penso che bisogna andare oltre l'apparenza, che può farli sembrare più seri e diffidenti, per poi scoprire che si tratta di persone con un grande cuore, che sanno farti sentire a casa e che hai voglia di rivedere». Ed è proprio per questo che rivedremo presto lo scrittore? «Penso proprio di sì e la prossima volta ho come l'impressione che sarà con un film: anche perché è il momento di alzarsi dalle poltrone di casa e ritrovarsi tutti al cinema, per ridere e scherzare insieme».

Enrico Vanzina con l'organizzatrice Nicoletta Gianni
Enrico Vanzina con l'organizzatrice Nicoletta Gianni