Furto

British Museum, recuperati alcuni dei molti reperti rubati

Grazie anche alla collaborazione con la comunità degli antiquari
©TOLGA AKMEN
Red. Online
26.08.2023 17:40

Qualcuno dei circa 2.000 artefatti preziosi antichi che si stima siano stati rubati negli anni dai magazzini del British Museum sono già stati recuperati: parola del presidente della prestigiosa istituzione londinese, l'ex cancelliere dello Scacchiere George Osborne, in dichiarazioni rilasciate alla Bbc.

Le dichiarazioni arrivano il giorno dopo le dimissioni, travolto dall'onda dello scandalo, del direttore del museo, Hartwig Fischer, che ha riconosciuto che l'indagine svolta dopo la segnalazione del 2021 di un celebre antiquario, Ittai Gradel, che aveva visto parti di gioielli antichi venduti su eBay, non aveva dato l'esito sperato. Gli oggetti preziosi, il cui valore complessivo viene stimato fino a 80 milioni di sterline, soprattutto gioielli e monili in oro e pietre semipreziose, databili fra il XV secolo avanti Cristo, per lo più romani e greci, al XIX secolo d.C., non erano esposti al pubblico ma facevano parte della vasta collezione dei depositi del museo, accessibile agli studiosi e accademici. Gli oggetti in possesso del British Museum sono scrupolosamente catalogati, spiega Osborne, ed è probabile quindi che i ladri o le loro talpe conoscessero gli oggetti che non erano stati catalogati. Si teme che molti dei preziosi trafugati siano stati smontati, danneggiati o fusi.

«Crediamo di essere vittime di furti che si sono protratti per un lungo periodo di tempo e, in tutta franchezza, penso che si potesse fare molto di più per evitare che accadesse». Alla domanda su dove siano stati trovati gli oggetti recuperati finora dal museo, Osborne si è limitato a dire che «vari membri attivi della comunità degli antiquari stanno collaborando con noi», e che i recuperi sono «il lato positivo di questa vicenda». Osborne ha detto di essere fiducioso che le «persone oneste» restituiranno gli oggetti se capiranno che sono stati rubati, pur riconoscendo che altre persone «non lo faranno».

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