Il caso

L'opera di Yuri Catania imbrattata da un writer a Milano

L'artista italo-ticinese aveva lavorato a un'installazione legata alla lotta contro il cancro al seno – Duro lo sfogo via social – Ora verranno eseguiti nuovi lavori e, per fortuna, l'inaugurazione si terrà come da programma
Red. Online
25.03.2023 17:27

Alcuni giorni fa, non senza una certa soddisfazione, vi avevamo svelato i dettagli dell'installazione Imperfect (I'm perfect). La più grande opera di street art in carta realizzata su una superficie pubblica. Un progetto, questo, che parla «ticinese»: l'artista è infatti il noto Yuri Catania, milanese di nascita ma ormai luganese d'adozione, che da oltre 20 anni lavora nel mondo della moda e dell’arte. Un progetto, soprattutto, legato alla ricerca contro il cancro. 

L'opera avrebbe dovuto vedere la luce il prossimo aprile in zona Porta Genova, a Milano. Usiamo il condizionale perché, sembra incredibile scriverlo ma è così, la «bozza» dell'installazione è stata completamente coperta da un murales. Con tanto di sfottò: «Chi la fa l'aspetti». È stato lo stesso Yuri a raccontare, con tanto di foto, quanto accaduto su Instagram. «Noi tutti ti invitiamo a fare un giro nei reparti di oncologia per capire il significato di quest'opera» ha scritto Catania rivolgendosi al writer autore dello sfregio. Un'opera «realizzata con le pazienti oncologiche dello IEO». L'artista ha quindi ricordato che, per ottenere il permesso di realizzare l'opera su quel muro, «il tuo muro» come ha ribadito rivolgendosi sempre al writer, «abbiamo aspettato più di un anno per ottenere tutte le autorizzazioni e concessioni necessarie». Nessuno, ha proseguito Catania, «ci ha detto che dovevamo chiedere il permesso anche a te».

Di nuovo, «queste donne che non si nascondono dietro uno pseudonimo dovresti ammirarle perché, oltre a rischiare di perdere la vita, stano veramente mettendosi in gioco con i loro corpi martoriati dentro e fuori per portare la loro bellezza su questi muri così degradati». Noi sì, ha detto Catania, «che ci mettiamo coraggio perché lo facciamo per beneficenza e vogliamo sostenere anche le persone a te care, come una madre, una sorella, una moglie, un'amica che magari ha appena affrontato la malattia o che magari non ce l'ha fatta».

«L'ultima di noi – ha concluso amaramente Catania – è venuta a mancare proprio mentre compivi la tua infantile vendetta». L'artista, da noi contattato, ha spiegato: «Abbiamo organizzato di andarci sopra con un'altra stampa, la notte su domenica 2 aprile ci saranno i City Angels a sorvegliare. Ce lo aspettavamo ma fa sempre male».

Al writer, infine, l'artista italo-ticinese ha lanciato un invito: «Unisciti a noi o torna a luglio a fare quello che vuoi del tuo muro, che tanto reclami voltando le spalle alla solidarietà».