Lutto

Addio a Brigitte Bardot, la diva eterna amante degli animali

La celebre attrice francese aveva 91 anni: il cinema perde «il viso più bello del mondo»
Red. Online
28.12.2025 12:00

(Aggiornato alle 12) È morta a 91 anni la celebre attrice francese Brigitte Bardot. A pochi mesi dall'addio a Claudia Cardinale, deceduta lo scorso 23 settembre, il cinema perde un'altra diva assoluta. 

La Fondation Brigitte Bardot, organizzazione no-profit impegnata nella protezione degli animali, creata proprio dall'attrice nel 1986, la ricorda come «una star di fama mondiale che scelse di abbandonare la prestigiosa carriera per dedicare la sua vita e la sua energia alla tutela degli animali e alla sua fondazione».

Lo scorso ottobre era stata ricoverata nell'ospedale privato Saint-Jean di Tolone, nel sud della Francia, non lontano dalla sua villa La Mandrague a Saint-Tropez. Aveva gravi problemi di salute e aveva subito «un intervento chirurgico nel quadro di una grave malattia».

Risale a oltre 50 anni fa la sua ultima apparizione come attrice e sex symbol, quando aveva deciso di dare un taglio a quella vita sotto i riflettori. Notorietà e paparazzi non facevano più per lei, anzi non sono mai stati veri amici. Nel 1992 si sposò con Bernard D'Ormale, il suo quarto marito, esponente di spicco del Front National, uomo d'affari e amante degli animali, proprio come lei.

Aveva un carattere ribelle e indipendente, nonché idee politiche ben precise. Nonostante il sostegno a Marine Le Pen, disse : «Mio marito ha il diritto di pensare come vuole. Ha il diritto di fare ciò che vuole. Non comincerò a dominare le sue opinioni. Io ho le mie, che sono completamente diverse dalle sue. Sono di destra, si sa. Ma non sono del Front National, anche se mi si taccia d'essere fascista, nazista, camicia nera...».

Il quotidiano LeParisien ha omaggia l'attrice parigina definendola: «Una bionda eternamente incandescente, che ha affrontato pregiudizi e uomini, con un sorriso malizioso e beffardo sulle labbra. Una manciata di film indimenticabili, abiti anni '60 con tagli e curve tanto eleganti quanto mozzafiato». E ancora: «BB è stata sia la prima che l'ultima Star, in Francia, un distillato di Hollywood in una francese eterna». Il giornale parigino la definisce poi un «felino selvatico», «amante degli animali, lei stessa specie in via di estinzione. Il viso più bello del mondo, ma non una bambola», e «avrebbe «messo KO Barbie con la sua lingua tagliente».

Nata a Parigi il 28 settembre 1934 in una famiglia borghese, Brigitte Bardot studiò danza fin da bambina e in giovanissima età iniziò a posare come modella, conquistando a soli 15 anni la copertina della rivista femminile «Elle», dove il suo nome apparve per la prima volta con le iniziali puntate, nella forma che sarebbe poi diventata il suo soprannome (BB, o Bébé, secondo la pronuncia francese).

Fu subito notata da un collaboratore del regista Marc Allégret, il giovane aiuto regista Roger Vadim, che la introdusse nel mondo del cinema, indirizzandola a René Simon per le lezioni di recitazione. Era l'inizio di una relazione sentimentale, che si sarebbe presto trasformata in un sodalizio artistico di successo. L'esordio nel cinema avvenne nel 1952, con «Le trou normand» di Jean Boyer, nello stesso anno in cui Bardot, divenuta maggiorenne, poté sposare Vadim.

In breve tempo l'attrice conquistò una certa notorietà in Francia, ma anche all'estero, partecipando a un nutrito numero di film, dapprima in parti secondarie, poi in ruoli da protagonista: «Manina ragazza senza veli» (1952) di Willy Rozier, «Atto d'amore» (1953) di Anatole Litvak, «Tradita» (1954) Mario Bonnard, «Il figlio di Caroline Cherie» (1955) di Jean-Devaivre, «Ragazze folli» (1955) di Marc Allégret, «Un dottore in altomare» (1955) di Ralph Thomas, «Grandi manovre» (1955) di René Clair. Inevitabile, arrivò il paragone con la bionda di Hollywood, Marylin Monroe.

Furono però «La ragazza del peccato» di Claude Autant-Lara, «Babette va alla guerra» di Christian-Jacque, «La verità» di Henri Georges Clouzot (per il quale vinse un David di Donatello come Miglior attrice straniera) a fare di lei un'attrice di grande intensità e versatilità. Mentre i maestri della Nouvelle Vague (Louis Malle per «Vita privata» e Jean-Luc Godard con «Il disprezzo») la trasformarono nell'emblema dei tempi moderni.

Tra la fine degli anni 50 e l'inizio degli anni 60 il successo di BB raggiunse le dimensioni del fenomeno divistico, per il quale in Francia fu coniato il termine bardolâtrie. Il suo modo di vestire, con pantaloni aderenti e magliette attillate, sancì di fatto l'avvento del prêt-à-porter, con milioni di ragazze in tutto il mondo destinate a imitare la diva. 

La bellezza di BB  veniva spesso opposta a quella di CC, Claudia Cardinale: «Eravamo la mora e la bionda, ma fummo molto complici sul set de Le Pistolere», aveva commentato proprio l'attrice italiana.

Ma la bionda francese seppe in breve tempo superare i confini del fenomeno cinematografico, sia attraverso la musica, sia attirando l'interesse di scrittori e filosofi. Nel 1959 Simone de Beauvoir pubblicò un saggio in cui la figura dell'attrice, interpretata alla luce della «sindrome di Lolita», con riferimento al personaggio letterario creato qualche anno prima da Vladimir Nabokov, veniva colta nella sua intrinseca ambiguità, in quanto incarnazione moderna dell'eterno femminino.

Nel libro a lei dedicato, scritto da Milena Gabanelli e Alessandro Mattirolo, ricorda il Corriere della Sera, si legge invece: «Nella Francia degli anni 50, Brigitte si oppone all’apatia esistenzialista, ai retaggi della cultura dell’angoscia, allo schiavismo del pensiero. La sua vitalità animale vuole imporre sensazioni naturali, dirette, non mediate dall’intellettualismo». 

Nel 1974, all'età di 40 anni, Brigitte Bardot annunciò il suo ritiro dalle scene. Da allora si è sempre dedicata alla difesa dei diritti degli animali, portata avanti sin dai primi anni 60. Nel 1996 pubblicò il suo unico libro di memorie dal titolo  Mi chiamano B.B. (nella versione tradotta in italiano).

«I suoi film, la sua voce, la sua gloria splendente, le sue iniziali, i suoi dolori, la sua passione generosa per gli animali, il suo volto diventato Marianne, Brigitte Bardot incarnava una vita di libertà», ha commentato su X il presidente francese Emmanuel Macron, parlando di «una leggenda del secolo».

Per la Francia, BB resterà per sempre un'icona intramontabile: non a caso l'effige ufficiale della Marianne stampata su tutte le vecchie monete del franco francese ha le sue fattezze. Il suo viso immortale.