L'anniversario

I primi quarant'anni di Vacanze di Natale

Da «Alboreto is nothing» al ritorno della pellicola nei cinema, in edizione restaurata e rimasterizzata: riviviamo il film di culto dei Vanzina
Stefano Olivari
30.12.2023 09:28

I milioni di cultori di Vacanze di Natale sono arrivati davvero sfiniti al quarantennale dell’uscita nelle sale del film di maggior culto nella storia del cinema italiano: il più divertente, il più imitato, il più conosciuto anche per interposta persona. Da mesi un diluvio di interviste a Enrico Vanzina, Jerry Calà e Christian De Sica ha (ri)detto tutto ciò che era possibile (ri)dire su questa opera, con i soliti aneddoti rintracciabili ovunque sul web. Al punto che le celebrazioni sembrano ormai qualcosa di staccato dal film, vivendo quasi di vita propria.

Vacanze di Natale day

Partiamo dall’attualità e dal ‘Vacanze di Natale Day’ che per un giorno, oggi, vedrà il ritorno di Vacanze di Natale al cinema in edizione annunciata come restaurata e rimasterizzata. Restaurata? Rimasterizzata? Sembra una furbata di Aurelio De Laurentiis, ma ci cadremo in tanti. Al momento nessun cinema ticinese ce l’ha in programmazione, ma sono possibili novità dell’ultimo minuto: sicura invece la presenza di Vacanze di Natale nei cinema di metà Lombardia, anche in multisala raggiungibili facilmente in auto come quello di Como e Milano, oltre che in cinema indipendenti. Inspiegabile comunque il 30 dicembre come data visto che nel 1983 il film uscì esattamente una settimana prima, in concorrenza con il Sapore di Mare 2 non aveva più le stelle del primo (Calà, De Sica, Guido Nicheli) né i Vanzina, ma poteva sempre contare su Isabella Ferrari-Selvaggia. Certo la tripletta del 1983, con i due Sapore di Mare più Vacanze di Natale, è riuscita soltanto a Karina Huff e Paolo Baroni.

Cortina

La novità delle celebrazioni del quarantennale di Vacanze di Natale risiede soprattutto in Cortina d’Ampezzo, intesa come paese. Per tanto tempo non proprio felice di essere entrata nell’immaginario collettivo come la terra promessa della cafonaggine con i soldi, soprattutto romana (quella milanese, al di là di Guido Nicheli, aveva e ha Cormayeur), Cortina nei giorni scorsi ha ospitato una tre giorni di incontri, festeggiamenti e rievocazioni, per la gioia degli 80 fan club di Vacanze di Natale ed anche dei suoi interpreti, tuttora in attività ma lontani da quella magia. Fra l’Hotel de la Poste («il Posta»), il Cristallo, il Miramonti (oggi chiuso), l’Hotel Europa, la Baita Pie’ Tofana (quella dove Christian De Sica e Karina Huff vanno a mangiare, raggiunti poi da Amendola), piazza Roma, il VIP Club (dove suona Jerry Calà-Billo, arrivato con una memorabile Innocenti Mini De Tomaso) e gli altri luoghi vanziniani teatro del ‘Come eravamo’ gli appassionati sono stati soddisfatti. Anche se il posto di Cortina più vanziniano di tutti, il ristorante El Camineto appena comprato da Briatore tra varie polemiche, appare nella scena finale di Yuppies e non in Vacanze di Natale: ecco, anche con la nuova gestione lì tutto rimarrà fermo agli anni Ottanta e sarebbe un delitto fare diversamente.

Sequel

A dare la dimensione della grandezza di un film non è soltanto che a 40 anni di distanza sia oggetto di venerazione, cosa già peraltro rarissima, ma che non ne sia stato mai fatto un vero sequel nonostante regista, sceneggiatori e attori fossero tutti molto giovani e pieni di idee. Pur non essendo un cinepanettone, Vacanze di Natale ha aperto la strada ai cinepanettoni di cui l’indiscusso maestro è stato Neri Parenti, ma come seguito vanziniano in senso stretto ha avuto soltanto Vacanze di Natale 2000, del 1999, con protagonista Christian De Sica-Roberto Covelli non più fluido (Zartolin e la sua mutanda erano decenni avanti), anzi, in coppia con un Massimo Boldi in grande forma ed il culto dato dalle presenze femminili di Megan Gale, all’epoca la donna più famosa d’Italia, e di Carmen Electra reduce dallla tormentata storia con Dennis Rodman. Ecco, nonostante ci fosse tutto per un grande sequel, dal budget agli stessi Vanzina, il risultato fu appena discreto. Molto peggio il Vacanze di Natale a Cortina, del 2011, questo sì un cinepanettone con tanto di regia di Neri Parenti ed una sceneggiatura scritta svogliatamente dagli stessi Vanzina. Qui De Sica-Covelli ha come moglie Sabrina Ferilli, non più Monica Scattini, e qualche buona battuta c’è, ma cogliere lo spirito del tempo e forse di tutti i tempi è riuscito soltanto al Vacanze di Natale del 1983.

Morti

Inevitabilmente lo scorrere degli anni toglie di scena molti protagonisti. Sono morti non proprio giovani, ma certo prima del previsto, Carlo Vanzina, Mario Brega (Arturo Marchetti, padre di Claudio Amendola-Mario), Karina Huff-Samantha, oltre a Riccardo Garrone («E anche questo Natale… se lo semo levato dalle palle» vale per sempre) e Guido Nicheli («Via della Spiga, hotel Cristallo di Cortina: 2 ore, 54 minuti e 27 secondi… Alboreto is nothing!» è impossibile da spiegare a un americano, anche se di recente il film è stato celebrato anche dal New York Times), mentre giovanissima è scomparsa Moana Pozzi, nel film poco più che una comparsa, ed è difficile da spiegare la tragedia di Marco Urbinati, rimasto menomato per tutta la vita dopo avere ingerito una sostanza sul set di Vacanze in America: rimarrà per sempre legato al personaggio Covelli, che i Vanzina avevano creato ispirandosi a Giovanni Malagò, ed al suo celeberrimo pensiero di Capodanno su cosa stesse facendo Toninho Cerezo. Ogni anno una messa cantata, con noi fedeli a scandire le battute, con il rimpianto di un’Italia irripetibile e dove non tutto era fumo, visto che dalla fine degli anni Ottanta ad oggi i salari in termini reali sono aumentati in Italia soltanto dell’1% contro una media OCSE del 32%. Insomma, quell’ottimismo e quella vitalità avevano una spiegazione ed è per questo che Vacanze di Natale è irripetibile.