Cinema

Prix de Soleure 2023 a «Until Branches Bend» di Sophie Jarvis

Il film della regista svizzero-canadese e prodotto dalla ticinese Cinédokké ha vinto il principale riconoscimento delle Giornate di Soletta
© KEYSTONE / ANTHONY ANEX
Ats
25.01.2023 19:20

«Until Branches Bend» della regista svizzero-canadese Sophie Jarvis e prodotto dalla ticinese Cinédokké si è aggiudicato il Prix de Soleure, il principale riconoscimento delle 58esime Giornate di Soletta. La premiazione si tiene questa sera al Landhaus di Soletta.

C'è quindi anche un po' di Ticino nel film vincitore del Prix de Soleure, dotato di 60'000 franchi. «Until Branches Bend» è infatti stato prodotto da Michela Pini e Olga Lamontanara della luganese Cinédokké. Il premio è suddiviso in parti uguali fra regia e produzione.

La pellicola narra la storia di una giovane donna che lavora come operaia in una fabbrica di marmellata. Un giorno in una pesca scopre un insetto invasivo che rischia di minacciare l'ambiente e gli umani. Si vede quindi costretta a convincere la sua comunità del pericolo che corre.

Nell'elogio, la giuria, composta quest'anno dal vignettista Patrick Chappatte, dalla regista olandese Ineke Smits e dall'autrice e editrice zurighese Nina Kunz, ha sottolineato che «l'opera crea un mondo ultimato nel quale ci immerge durante quasi 100 minuti».

«Until Branches Bend» è il primo lungometraggio di Jarvis, che vive a Vancouver dove lavora come autrice e regista.

Il premio per la migliore opera prima (denominato appunto «Opera Prima»), dotato di 20'000 franchi, è andato al lungometraggio «Foudre» della regista ginevrina Carmen Jacquier, prodotto da Flavia Zanon per Close Up Films (Ginevra).

Il film, nominato lunedì per tre Quartz, è ambientato in un Vallese del 1900 e segue una giovane donna che deve rinunciare al suo desiderio di diventare suora dopo la morte improvvisa della sorella.

La giuria, composta da Joanne Giger, sceneggiatrice, Guilhem Caillard, critico cinematografico e responsabile del festival Cinemania (Montréal) e da Markus Duffner, responsabile di LocarnoPro al Locarno Film Festival, ha elogiato «il senso dell'inquadratura e i paesaggi interpretati, al servizio della narrazione che ci trasportano in un altro tempo».

A «Amine – Held auf Bewährung» di Dani Heusser va la terza principale onorificenza solettese, il «Prix du public», anch'esso del valore di 20'000 franchi. Il film stila un ritratto del più celebre richiedente l'asilo in Svizzera Amine Diare, che nonostante la sua stessa povertà si dedica all'aiuto del prossimo.

Bilancio positivo per questa 58esima edizione delle Giornate di Soletta, la prima co-diretta dal ticinese Niccolò Castelli (direttore artistico) e da Monica Rosenberg (direttrice amministrativa), con quasi 55'000 entrate il pubblico ha risposto presente.

Un successo che si ritrova anche nella sessantina di manifestazioni a margine del festival come le tavole rotonde di discussione «Fare Cinema», una novità di quest'anno.

«Abbiamo constatato che il pubblico così come i professionisti del cinema, provano lo stesso bisogno di riunirsi sul posto, di scambiare e mantenere il dialogo», ha affermato Castelli.