Cent'anni fa

Fra bombe nel Mendrisiotto e rappresaglie russe contro gli svizzeri

Le notizie del 25 maggio 1923
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Nicola Bottani
Nicola Bottani
25.05.2023 06:00

Cronaca Cantonale
Le bombe
Sulla vera origine delle due bombe rinvenute domenica scorsa da due ragazzini, recatisi in cerca di fragole, nell’anfrattuosità d’un muricciuolo cadente sito in territorio balernitano e precisamente tra l’eremo di S. Antonio e la fabbrica di laterizi, il «Dovere» riferisce come dall’esame effettuato presso il Comando cantonale di polizia in Bellinzona siasi appurato trattarsi di granate a mano militari svizzere, presumibilmente trafugate durante uno dei passati corsi di ripetizione e nascoste perchè troppo moleste…

Riapertura all’esercizio di ferrovie di stagione
Le seguenti ferrovie hanno ripreso l’esercizio a partire dal 19 maggio: Arth-Rigi, Stanserhorn, Niesen, Schynige Platte, Harder. Dalla stessa data, colla ripresa dell’esercizio sul percorso Piccola Scheidegg-Eigergletscher, è stato riattivato il servizio completo sulle linee Interlaken-Lauterbrunnen, Piccola Scheidegg-Vetta della Jungfrau, Grindelwald-Interlaken. La ferrovia del Giessbach riaprirà l’esercizio col 1. giugno e collo stesso giorno sarà riattivato il servizio di navigazione sul lago di Brienz per la tratta Interlaken-Brienz.

Le feroci rappresaglie russe contro gli svizzeri
Londra, 25 ag (Havas) – Un telegramma da Mosca ai giornali annuncia che le autorità soviettiste hanno arrestato dei civili svizzeri a Pietrogrado, a Mosca e a Kiew. A Mosca alcuni negozi recanti insegne con nomi svizzeri sono stati saccheggiati dalla folla. A Odessa tre civili svizzeri sarebbero stati assaliti. Infine il governo dei soviets rifiuta il visto ai passaporti a destinazione della Svizzera.

Berna, 25 ag – Il Consiglio Federale ha ricevuto dal presidente del Consiglio dei commissari dell’Ucraina e dal presidente del commissario del popolo della Georgia due telegrammi, datati rispettivamente a Karkow il 25 maggio e da Tfkis il 23 maggio, relativi all’attentato contro Worowski, concepiti in termini analoghi a quelli del telegramma inviato da Mosca il 18 maggio e già pubblicato. Il Consiglio federale si è limitato ad inviare in risposta ai due telegrammi la risposta data il 19 maggio alla nota del commissario del popolo degli affari esteri russi, risposta alla quale, dice il Consiglio federale, non ha nulla da aggiungere.

Invio di truppe in Cina?
Londra, 25 ag (Havas) – Il governo italiano, preoccupato dalla situazione creata dall’audacia dei banditi cinesi, avrebbe cercato di sapere se il governo britannico accetta un suggerimento al quale il governo degli Stati Uniti sarebbe favorevole, di inviare cioè truppe in Cina. L’Inghilterra sarebbe esitante perchè teme che delle misure di violenza abbiano a provocare delle rappresaglie contro i prigionieri dei banditi, la vita dei quali sarebbe così in grave pericolo. Gli effettivi attuali di truppe europee a Pechino sommano a circa 5.000 uomini.