Cent'anni fa

Gavroche e i pompieri incendiari

Le notizie del 21 maggio 1922
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Nicola Bottani
Nicola Bottani
21.05.2022 06:00

La Nota
A Bolzano hanno arrestato un pompiere il quale dava fuoco alle case per amore del mestiere, per avere cioè l’occasione di mostrare ai superiori la propria abilità e guadagnarsi le medaglie al valore; quell’emerito pompiere va messo a fare il paio con quel marinaio che gettava la gente nel mare per la smania di compiere atti di salvataggio. Questa di fare il mestiere del salvatore ad ogni costo è una mania assai più diffusa di quanto non si pensi; e l’intraprendente pompiere di Bolzano, se vorrà procurarsi un alibi morale al processo che certamente gli faranno, potrà trovare nella società innumerevoli casi, simili al suo ed anche peggiori.

Il mondo è zeppo di codesti pompieri che per ricevere la corona del salvatore non esitano a dare fuoco alla casa; gettate un’occhiata sulla vita di una nazione, di un paese; quanti salvatori di professione, quanti pompieri di Bolzano! Questi vuol essere una gloria del partito e, pur di fare del rumore intorno a sè, pur di avere un’occasione per presentarsi al momento giusto a fare il gesto del salvatore, non esita a mettere a fuoco e a fiamme il partito; quest’altro è nato per salvare la patria: è il patriota di professione (il più insigne degli scocciatori che il buon Dio abbia scaraventato sulla terra) al quale di tanto in tanto piglia la fregola di salvare la patria; e pur di compiere atti di salvataggio patriottico è capace di mettere sossopra tutto il paese, di mandare la patria a pezzi, di gettare la latta di petrolio acceso sulla carta patria per poi fare il gesto di dare mano all’idrante; è lo spacciatore di morale di professione il quale per amore del mestiere è capace di avvelenare il prossimo per il gusto di spacciargli il contravveleno.

Tutta gente nata per salvare qualche cosa o qualcuno, pronta quindi, pur di salvare, a gettare nel lago il pacifico passante o ad appiccare il fuoco magari alla propria casa. Gente che discende dai vecchi lombi di quel mattacchione di un Erostrato il quale, come si sa, per il gusto di far parlare di sè aveva appiccato il fuoco al Tempio di Diana, telefonando poi (come si usava allora) ai pompieri perché mandassero un’autopompa sul posto.

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