La mostra

Le opere più intriganti viste per voi a Basilea

La fiera Art Basel 2021 si chiude e, nonostante la pandemia, il pubblico ha risposto «presente» — Alcune opere della sezione «Unlimited»: «Senza limiti» come le loro dimensioni, i loro materiali e... i loro prezzi — Dalla casa costruita con il pane alla boa marina sospesa a mezz’aria
Stranezze e lavori d’arte intriganti all’ultima edizione 2021 di Art Basel che si è appena conclusa domenica
Jona Mantovan
26.09.2021 19:54

La fiera Art Basel edizione 2021, la prima dopo il rinvio di quella del 2020 a causa della pandemia, si chiude domenica. Il pubblico ha risposto «presente» nonostante tutte le misure sanitarie. C’è chi l’ha trovata in un «tono minore», ma tra le quasi trecento gallerie e gli oltre sessanta lavori presentati nella sezione «Unlimited» le stranezze non sono certo mancate. «Senza limiti» è il titolo dell’area della fiera che le ospita, un nome che è tutto un programma: nessun vincolo alle dimensioni, ai materiali e ai loro... prezzi. (Guarda il video in allegato a quest’articolo).

«Ononimo», 1973 — Alighiero Boetti
Se avete mai pasticciato con una penna biro, lasciate perdere! Alighiero Boetti lo fa di professione. Anche se, in realtà, assume altre persone che eseguono il lavoro al posto suo, un po’ come faceva Andy Warhol, ma sotto rigide indicazioni. Questi fogli enormi da lontano possono sembrare semplici sfumature blu, ma da vicino si capisce che sono ricoperti da tanti brevi tratti fitti fitti, realizzati—appunto—con una comune penna economica! Se avete... dai due ai tre milioni di dollari, si può iniziare a discutere.

«BODY CLOCK», 2021 — Trisha Baga
Per una cifra ben più modica, dai 75 ai 100... mila dollari, ecco il lavoro dell’artista statunitense Trisha Baga. Un’affascinante proiezione su un dipinto, nel quale ombre simulate al computer mostrano diversi tipi di illuminazione, sovrapposti a registrazioni che catturano quanto succede sullo schermo di un portatile.

«untitled», 1974 — Dan Flavin
Sempre dai due ai tre milioni di dollari, ecco quella che è stata soprannominata “la stanza rosa” dello statunitense Dan Flavin, morto nel 96. L’installazione risale infatti al 1966 e si rifà al movimento minimalista e concettuale dell’epoca.

«Untitled (Bread House)», 2004-2006 — Urs Fischer
Chissà quante volte guardando delle opere d’arte contemporanee vi sarete detti: «Questo posso farlo pure io!». Beh, non penso sia così nel caso di questo lavoro dello zurighese Urs Fischer, che oggi vive a Los Angeles. Ecco una casetta costruita usando come materiale principale... del pane! Pane vero! Filoni, michette, parigini... la struttura è in legno e della materia prima “fresca” è aggiunto di tanto in tanto.
Sempre tra i due e i tre milioni di dollari.

«American Alphabet II», 2015-2016 — Robert Cottingham
Una stanza gettonatissima perché tutti vogliono comporre il proprio nome (o avere anche soltanto le iniziali) fotografando le lettere che occorrono dell’alfabeto “americano”, come dice il titolo dell’opera, di Robert Cottingam. Classe 1935 e pioniere del movimento del fotorealismo nato negli anni Settanta, per realizzare queste 26 tele tra il 2015 e il 2016 si è ispirato proprio alle vecchie insegne luminose al neon delle attività commerciali. Un esercizio di stile nel quale il soggetto svanisce tra linee e aree colorate.
Dai 300 ai 400 mila dollari

Die Mimik der Tethys, 2018/2020 — Julius von Bismarck
Chiudiamo con un artista tedesco, Julius von Bismarck. Silenziosamente, una boa d’alto mare ondeggia sopra la testa dei visitatori, a 6-7 metri di altezza. Il massiccio oggetto d’acciaio sembra volare nell’aria senza peso. A volte calmo e gentile, altre volte con movimenti improvvisi e ampi, il suo comportamento variabile ha un effetto ipnotico. Le boe d’alto mare vengono cambiate regolarmente per motivi di manutenzione.
Dai 400 ai 500 mila dollari.

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