Cultura

Le Stanze dell'Arte si chiudono, ma comincia il percorso dei giovani artisti ticinesi

Grazie al progetto in collaborazione tra m.a.x. museo, il Comune di Chiasso e i Rotary Club molti talenti locali sono riusciti a stringere collaborazioni professionali
© Claudio Balestra
Mattia Sacchi
12.10.2022 13:35

Le pareti dello Spazio Officina di Chiasso ormai sono vuote, rimangono delle poltrone al centro della sala. Ma delle opere ormai nessuna traccia: sono ormai uscite dal museo, per finire in altre gallerie o collezioni private. Forse è proprio la sensazione di vuoto provata ieri sera entrando nello spazio espositivo chiassese raccontare al meglio la cerimonia finale delle Stanze dell'Arte, il concorso indetto lo scorso dicembre dal m.a.x. museo e dal Comune di Chiasso, in sinergia con il Rotary Club e pensato per promuovere la generazione di artisti più giovane.

Tutto è finito quindi. O forse è appena cominciato per gli artisti coinvolti. Il progetto infatti non si è limitato a consegnare dei premi in denaro ma ha permesso a chi vuol fare dell'arte una professione di farsi conoscere, incontrando galleristi e curatori in tutto il Ticino. Un'occasione non solo di confronto con degli esperti di settore, ma in alcuni casi delle vere e proprie opportunità lavorative: alcuni dei premiati hanno infatti avuto modo di vendere le proprie opere o di stringere collaborazioni con le istituzioni o gallerie private.

«Permetterci di creare una rete è stata forse la cosa più importante - ammette Maria Minussi, una delle artiste premiate -.  Perché ci ha permesso di capire ancora meglio come muoverci e cosa fare per sviluppare correttamente i nostri percorsi artistici». «Per me ricevere questo riconoscimento non è stata solo una grande emozione, ma anche lo stimolo per capire che questa può essere davvero la mia strada», conferma Amalia Teresa Frigerio.

Le Stanze dell'Arte, che oltre allo Spazio Officina ha avuto tappe anche alla Kromya Art Gallery di Lugano di Tecla Riva, peraltro presente alla serata finale, e alla sala patriziale di Bellinzona, hanno permesso di creare un grande interesse nel panorama artistico giovanile ticinese, che alle volte rischia di essere un po' spento: «Molti di noi spesso vanno via dal Ticino per proseguire i loro studi artistici. Io ad esempio sono andato a Bologna - spiega Uriel Schmid Téllez, vincitore del terzo premio -. Un progetto come questo, che richiede un certo impegno ma offre anche molte opportunità, contrasta questa fuga e permette ai talenti locali di rimanere. Sono davvero contento».

Molto contenti anche i Rotary Club coinvolti: Mendrisiotto, Lugano, Lugano-Lago e Bellinzona. «I nostri sono club di servizio e, di fronte a un successo del genere, ci sentiamo di aver adempiuto appieno alla nostra missione - commenta Claudio Balestra, che oltre a essere una figura di spicco del Rotary ha realizzato anche le foto che vedete qui pubblicate - E siamo molto orgogliosi di vedere che, grazie a questo progetto, molti giovani artisti sono riusciti a crearsi degli sbocchi professionali».

Vista la buona riuscita del progetto è previsto anche un seguito, come annunciato dalla direttrice del m.a.x. museo e Spazio Officina Nicoletta Ossanna Cavadini: a fine ottobre sarà infatti lanciato un bando per la seconda edizione delle Stanze dell'Arte.

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