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Laboratorio, bosco e mistero in «L’occhio del pettirosso»

In libreria è uscito il nuovo libro di Giuliana Altamura, un racconto che affronta, in un’atmosfera gotica, tematiche diverse: dalla complessità del mondo contemporaneo alla fisica quantistica, dall’alchimia ai bitcoin
Red. Online
16.02.2022 13:48

È uscito ieri in libreria il nuovo libro di Giuliana Altamura. La giovane scrittrice, nata a Bari e da anni residente in Svizzera, racconta nella propria opera l’inquietudine e la complessità del mondo contemporaneo, tra fisica quantistica, alchimia e bitcoin.

La sinossi

Ossessionato dall’idea di raggiungere una visione quantica, Errico Baroni – fisico ricercatore al CERN – nonostante la lunga lista d’attesa riesce a farsi ricevere da Egon Meister nel suo elegante studio di Ginevra. Meister sembrerebbe essere in grado di vedere il presente, il passato e il futuro di chi gli si siede di fronte, di accedere a una visione d’insieme della realtà, oltre i confini del tempo. Da quando è alle prese con la progettazione di un computer quantistico, Errico sente solo i limiti dei suoi studi, non gli basta capire, vuole poter vedere come Meister. L’incontro con quell’uomo, che lo congeda con una frase criptica, lo sconvolge al punto tale da fargli decidere di sospendere il lavoro e concedersi una vacanza con la moglie Greta nella baita di famiglia, dove aleggiano i fantasmi di un passato irrisolto. Fino a qualche tempo prima la relazione con la moglie lo faceva sentire vivo, ma ora anche con lei qualcosa ha smesso di funzionare. Tra quelle mura Greta si sente in gabbia, non riesce a scrivere i suoi versi, si fa sempre più inquieta, mentre Errico trascorre molto tempo nel bosco. Ed è proprio in quei sentieri sperduti che verrà a conoscenza di un mistero destinato a capovolgere ogni sua convinzione. In un’atmosfera gotica che si fa sempre più onirica e lynchiana, la tensione cresce, impercettibile ma costante, finché ci troviamo completamente coinvolti nell’ossessione del protagonista.