Matt Damon abbandonato su Marte

Come tempismo è perfetto. All'indomani della scoperta di tracce di acqua salata su Marte, arriva nelle sale cinematografiche Sopravvissuto - The Martian, il nuovo film di Ridley Scott. Va detto però, che la nuova opera fantascientifica del regista di Blade Runner, Alien e Prometheus (tanto per rimanere su alcuni dei sui titoli di genere in qualche modo affine), non sembra avere bisogno di particolari artifici promozionali. È una sorta di Gravity sul Pianeta Rosso, dove Matt Damon è il protagonista assoluto (anche se nel cast ci sono altri bei nomi come Jessica Chastain, Jeff Daniels, Michael Pena, Chiwetel Ejiofor, Sean Bean o Kate Mara). Nei panni dell'astronauta Mark Watney, è impegnato in una lotta per la sopravvivenza lunga 561 giorni (e raccontata senza noia nelle due ore e 20 del film). La NASA è riuscita a portare l'uomo su Marte. La missione della quale fa parte Watney, specializzato in botanica, viene però colta da una tempesta. Watney è colpito da un detrito e dato per disperso e morto. I suoi compagni, incolpevolemente, lo abbandonano su Marte e iniziano il viaggio di ritorno. Watney rinviene dopo un po' e riesce miracolosamente a rientrare alla base abbandonata. Prima di tutto deve riuscire a procacciarsi il cibo. Nella migliore ipotesi ci vorranno quattro anni perché qualcuno torni a prenderlo e le razioni durano solo per una quarantina di giorni. Novello Robinson Crusoe dello spazio, fa appello a tutta la sua determinazione, al suo ingegno e alle sue competenze scientifiche. Deve anche trovare il modo di comunicare con la Terra. Intanto alla NASA, si accorgono - dopo una quarantina di giorni - che l'astronauta dichiarato morto è ancora vivo. Giostrando cone le pubbliche relazioni, gli scienziati a casa cercano di escogitare qualcosa per riportarlo tra loro. Il tempo, sia quello necessario per tornare a prenderlo o mandare dei rifornimenti e quello della durata delle scorte sono il fattore determinante, un conto alla rovescia che si fa sempre più pressante. Fino al rocambolesco finale che richiederà il massimo sforzo e il massimo coraggio di tutti: di Watney, del suo equipaggio, dalla NASA e la collaborazione con la Cina.
Matt Damon è al centro dell'azione, in una bella prova d'attore. Si tifa per il suo personaggio, che non si piega alle avversità con le quali è confrontato, al tempo infinito e alla solitudine che ha davanti, unico uomo su un pianeta che non è il suo. Non mancano momenti divertenti, come quando si ingegna a coltivare patate su Marte, o quando deve subire come unica colonna sonora la disco music lasciata dal capitano.
Girato nel deserto di Wadi Rum in Giordania, The Martian è tratto dal bestseller di Andy Weir, che rischiava di non diventare - economicamente - un libro di successo visto che il suo autore inizialmente lo aveva pubblicato gratuitamente in rete. La NASA ha partecipato alla realizzazione di questo nuovo tuffo nella fantascienza del quasi 78.enne regista britannico. E non sarà l'ultimo, visto che Scott sta lavorando al sequel di Alien e Prometheus, che dovrebbe ititolarsi Alien: Paradise Lost ed è atteso per il 2017.