Musica

Achille Lauro delude, pioggia di applausi per il polacco Ochman

Il report della seconda serata dell'Eurovision Song Contest: ecco i finalisti
©Alessandro Di Marco
Mattia Sacchi
12.05.2022 23:28

Belgio, Repubblica Ceca, Azerbaijan, Polonia, Finlandia, Estonia, Australia, Svezia, Romania e Serbia. Questi i paesi che si sono qualificati durante la seconda semifinale dell’Eurovision Song Contest. Parteciperanno quindi alla finale di sabato sera assieme a Moldavia, Islanda, Norvegia, Grecia, Armenia, Olanda, Portogallo, Lituania, Ucraina e, ovviamente, alla Svizzera, rappresentata da Marius Bear con la sua «Boys do cry».

Svizzera che è stata comunque protagonista della giornata di ieri. Non durante la competizione in diretta dal Pala Olimpico, ma nel tardo pomeriggio all’Eurovillage di Parco del Valentino: davanti a migliaia di spettatori si sono infatti esibiti i Sinplus.

Il duo locarnese ha scatenato il pubblico con la loro «Unbreakable», con cui hanno partecipato all’Eurovision di Baku nel 2012. 10 anni dopo, conservano ancora uno splendido ricordo della manifestazione, sebbene non fossero riusciti a ottenere l’accesso alla finale: «È qualcosa che va oltre alla semplice competizione. Peraltro a Torino siamo riusciti a incontrare artisti che erano con noi in Azerbaijan, mentre alcuni fan ci hanno fermato e riconosciuti. Questo a dimostrazione di quanto ci ha dato, sia artisticamente che umanamente, quell’avventura indimenticabile».

Tornando però alla 66sima edizione, la serata si è aperta con alcuni sketch di Alessandro Cattelan, che continua ad essere «cringe» in molti atteggiamenti, terminati in una coreografia sul palco che ha riservato alcuni effetti speciali notevoli. Al netto di un abito che definire sgargiante sarebbe un eufemismo, Mika è sembrato ancora una volta il più a suo agio nelle vesti di presentatore. Una conduzione che in generale è sembrata più sottotono rispetto alla serata di martedì, compreso un incomprensibile video di presentazione del Festival di Sanremo, che ha lasciato spiazzati molti giornalisti internazionali della sala stampa (tanto che alcuni di loro hanno chiesto al sottoscritto se quanto visto è successo davvero, ndr), e che è parso quasi un endorsement di Achille Lauro, nonostante ufficialmente concorra per San Marino.

Un endorsement che non è tuttavia bastato a Lauro, il più deluso in questa kermesse torinese. Ma, gli atteggiamenti provocatori, con tanto di bacio gay al suo chitarrista Boss Doms, fanno più discutere a Sanremo che in un contesto più aperto come quello di Eurovision, che infatti non l’ha premiato. Forse avrebbe dovuto concentrarsi di più sul brano, oggettivamente molto debole.

Di certo le delegazioni presenti al Pala Olimpico hanno gradito maggiormente altre esibizioni: su tutte quelle del polacco Ochman, che se fosse valido il sistema dell’applausometro avrebbe sicuramente vinto la serata, e Konstracta, cantante serba che ha divertito con una performance che ha ricordato il postmodernismo teatrale.

Al termine dell’esibizione dei cantanti in gara, è stata la volta de Il Volo. Un volo… spezzato: il trio è infatti diventato duo a causa della positività al covid di Gianluca Ginoble, che ha messo a rischio la loro presenza sul palco. Che invece c’è stata e, nonostante l’incidente di percorso, è stata di qualità e apprezzata dal pubblico, che ha riservato loro una meritata standing ovation. E speriamo che la prossima standing ovation sia quella per il «nostro» Marius Bear, chiamato a far sognare gli svizzeri nella finale di sabato sera.