L'analisi

La notte è passata e Sanremo se ne va, ma quante emozioni

Il trionfo di Angelina Mango, la stampa coalizzata contro Geolier e le polemiche sul televoto: che cosa rimane della gara canora ora che le luci si sono spente?
©LaPresse
Mattia Sacchi
11.02.2024 19:30

«Non ci resta che ridere in queste notti bruciate, una corona di spine sarà il dress-code per la mia festa», canta Angelina Mango nella sua La noia. A dire il vero, in una settimana per lei al limite della perfezione, almeno in una cosa la giovane cantante si è sbagliata: nessuna corona di spine nella sua notte sanremasca. Bensì fiori e, soprattutto, l’ambito Leone d’Oro, il premio che si consegna ai vincitori del Festival. «La prima cosa che ho pensato è che siete tutti matti – ha scherzato la figlia d’arte –. È stato un turbinio di emozioni pazzesco, mi sono resa conto della mia vittoria quando sono uscita dall’albergo dopo qualche ora di sonno e c’erano le persone che mi accoglievano. Quando è iniziata la competizione non ho pensato di avere reali possibilità di vittoria, solo negli ultimi giorni ho considerato l’eventualità ma fortunatamente sono riuscita a vivere tutto con tranquillità, senza farmi condizionare dalle pressioni. La famiglia è stata fondamentale in questo percorso: penso che mio papà da lassù oggi stia sorridendo».

Un’edizione caratterizzata dalle polemiche per le nuove dinamiche di votazione: il maggior peso dato al televoto sembra rendere inesorabile la vittoria di Geolier, soprattutto dopo il primo posto alla serata delle cover, nella quale il rapper napoletano si è esibito assieme al «luganese» Guè, il rapper Luchè e Gigi D’Alessio. Un successo fischiato, piuttosto ingenerosamente, dal pubblico dell’Ariston, mettendo in imbarazzo lo stesso Geolier e, paradossalmente, diventando per lui quasi un handicap nella finalissima.

Già, perché quando si conteggiavano esclusivamente i voti del pubblico il rapper di Secondigliano ha trionfato con un impressionante 60%, un record nella storia del Festival, mentre quando sono scese in campo le giurie della stampa e della radio per votare i primi 5 classificati c’è stato un vero e proprio «cartello» da parte dei giornalisti, che hanno votato in blocco Angelina Mango con un altrettanto notevole 75%.

Una prova di forza tra giornalisti e spettatori, fatta di personalismi e qualche polemica di troppo, specialmente sulle accuse di clonare le SIM e di aver truccato i sistemi informatici tanto che la Rai, durante la diretta, ha dovuto rassicurare la sala stampa sul corretto conteggio dei voti.

Fortunatamente, ci hanno pensato i due «duellanti» a placare le polemiche. In particolare lo stesso Geolier, che ha dimostrato grande signorilità: «Non sono deluso, penso che non potesse andare meglio di così. Per me arrivare sul palco dell’Ariston cantando in napoletano era già un sogno, figuriamoci concorrere per la finale: mi sono goduto ogni attimo di questo Festival e ora non vedo l’ora di scoprire quello che succederà adesso nella mia vita». Geolier si è mostrato estremamente maturo anche quando un giornalista ha provato a mettere in evidenza la straordinarietà di vedere ai primi due posti due giovani del Sud Italia: «Per me è straordinario vedere due giovani, non importa la provenienza. Fino a poco tempo fa Sanremo era considerato un luogo esclusivo per una certa musica, adesso invece ci sono talenti come Angelina che portano canzoni meravigliose e trionfano. Non posso che applaudirla, merita questa vittoria».

Tra i due (non) litiganti, la terza (non) ha goduto. Annalisa si deve accontentare del terzo gradino del podio. Un risultato «sinceramente» onorevole ma ben diverso dalle aspettative di inizio kermesse. In un meme che sta facendo il giro del web è sembrata addirittura in lacrime nel momento in cui Amadeus ha confermato il suo terzo posto. «Non è affatto così – ha spiegato la cantante savonese al Corriere del Ticino –. Sono felice del mio Festival e di essere arrivata così in alto. Il momento sul palco per la votazione finale è stato l’ultimo atto di una settimana intensa e stancante, le emozioni stavano riaffiorando: non si può giudicare lo stato d’animo di una persona da una semplice immagine».

A proposito della votazione finale: se la presenza di Ghali, tra le grandi rivelazioni di questo Festival, era scontata, in pochi immaginavano che Irama sarebbe riuscito a scalzare Mahmood nella corsa per il quinto posto. Un colpo di scena che non fa gridare allo scandalo ma che non è stato accolto benissimo dalla sala stampa, che non ha fatto mancare il proprio disappunto con evidenti mugugni, per dirla alla ligure. Al rapper milanese di origini egiziane non è quindi riuscito il tris: eppure, definire il suo Festival fallimentare non sarebbe corretto. Tuta Gold è infatti un brano riuscito e destinato ad avere lunga vita in radio. E, con i precedenti sistemi di votazione, anche nella serata cover avremmo sicuramente visto la sua versione di Com’è profondo il mare di Lucio Dalla, una delle piccole gemme di questa edizione, molto più in alto in classifica. La vera delusione sono stati invece i The Kolors, che con Un ragazzo una ragazza non sono riusciti a fare presa sul pubblico, finendo al quindicesimo posto. La band napoletana ha detto di essersi comunque divertita: sarà, ma intanto «la notte è passata e Sanremo se ne va». Con un po’ di noia. Anzi, con La Noia.

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