Stati Uniti

Ma Beyoncé ha riportato in auge i Levi's?

Grazie al brano «Levii's Jeans», in duetto con Post Malone, l'azienda ha conosciuto un aumento del 20% in Borsa: ma quanto può durare il cosiddetto «Beyoncé Bump»?
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Red. Online
08.04.2024 22:45

All'improvviso, l'America è tornata a parlare (e a interessarsi) di jeans e denim. Un oggetto di culto che, tuttavia, negli ultimi anni ha conosciuto non poche crisi. Nonostante, appunto, questi pantaloni abbiano conquistato da tempo un posto nella cultura statunitense grazie ai lavoratori delle miniere, ai contadini e, ancora, dei cowboy. Figure (e personaggi) che necessitavano di abbigliamento resistente.

Il concetto di workwear, oggi, è cambiato. E pure parecchio. Ed è cambiata anche la cosiddetta estetica. Lo stile da cowboy, tuttavia, di tanto in tanto fa capolino nelle riviste di moda e sulle passerelle. Spesso in risposta a un film. O a un disco. O, ancora più banalmente, a una canzone. In questo senso, ha sottolineato fra gli altri CBS News, Levi's deve molto, se non moltissimo, all'ultimo lavoro di Beyoncé. Il motivo? Semplice: il duetto della cantante con Post Malone nel singolo Levii's Jeans. Uno dei brani contenuti in Cowboy Carter, l'album che ha segnato la svolta country dell'artista.

Dopo la pubblicazione del brano e dell'album, leggiamo, le azioni di Levi's hanno conosciuto un aumento del 20% in Borsa. Sì, l'azienda ha beneficiato del rinomato Beyoncé Bump. Ovvero, della capacità della cantante di trasformare in oro tutto ciò che tocca (o cita). Dopo l'uscita della canzone, Levi's ha cambiato il proprio nome su Instagram in Levii's. Della serie: grazie Beyoncé, a buon rendere.

Il jeans, dicevamo, ha conosciuto non poche crisi in passato. Crisi che ha colpito anche Levi's. Il brand, l'anno scorso, aveva notato un cambiamento a livello di gusti da parte dei suoi acquirenti. Di riflesso, aveva notato anche un calo delle vendite. Non solo, Levi's veniva da anni turbolenti: nel 2021 l'azienda aveva licenziato il 15% della forza lavoro. Quest'anno, invece, nel primo trimestre i ricavi sono diminuiti dell'11% in America e del 7% in Europa, per una perdita totale di 11 milioni di dollari. Eppure, studi recenti dimostrano che il marchio – a detta dei consumatori – è affidabile. 

La speranza, ora, è che il citato Beyoncé Bump e il ritorno dell'estetica cowboy spingano, nuovamente, Levi's verso le cifre nere. Il brand, dal canto suo, ha compiuto sforzi notevoli per evolvere la sua proposta. Basti pensare al primo paio di jeans plant-based. Occorrerà in ogni caso aspettare prima di scoprire se la canzone di Beyoncé, davvero, ha contribuito ad aumentare le vendite di pantaloni. Indubbiamente, l'attenzione che l'artista ha riservato a Levi's può essere letta come una vera e propria benedizione. Inciso: lo è. Ma allo stesso tempo, suona come un campanello d'allarme. E questo perché è servita una forza esterna, Beyoncé, per riportare Levi's al centro dei riflettori e dei desideri dei consumatori. Un'onda, questa, che svanirà relativamente presto ma di cui Levi's dovrà fare tesoro.