Guerra

Quando anche Al Bano si mette a scrivere a Putin

Il cantante italiano, attraverso un'intervista su Medit-Magazine, lancia un appello al suo ex «amico»: «Se ne sei capace - ed io so che ne sei capace - blocca questa truce follia che, prima di te, è già stata percorsa da Hitler, da Mussolini e da tanti altri»
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Red. Online
01.11.2022 15:41

Al Bano e Romina Power. Proprio loro, la coppia infinita. Che ha superato i confini nazionali, raggiungendo in più occasioni anche la Russia. Nel 2013 proprio la Federazione era stata teatro della mitica reunion tra i due ex coniugi. Nell'aprile del 2020, in piena pandemia da COVID-19, un gruppo di uomini, donne e giovani russi aveva deciso di registrare dalle proprie abitazioni una loro versione della canzone Felicità, conosciutissima in Russia. «La felicità non conosce limiti, perché ci sarà sempre qualcuno che ti supporterà. Questo è il valore della natura umana!» era la descrizione al video, postato su YouTube e intitolato «Felicita. From ordinary Russian people to Italy. 2020». Ma con lo scoppio della guerra, qualcosa è cambiato. Lo scorso 10 marzo, a pochi giorni dall'occupazione dell'Ucraina da parte delle truppe di Putin, il cantante italiano si era espresso al riguardo: «Non avrei mai immaginato un passo del genere da Putin, sono stato un suo grande ammiratore ma non si può mettere in moto una macchina da guerra di quel genere contro i suoi fratelli - aveva dichiarato a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1 -. Come si fa a non cambiare idea su Putin, dopo quello che ha fatto?». Allora, Albano Antonio Carrisi aveva deciso di annullare tutti i suoi concerti previsti su suolo russo nei mesi successivi.

Nel mese di aprile, a Domenica In, il cantante ha rivelato di ospitare una famiglia ucraina nella sua residenza di Cellino San Marco. E ha ribadito le sue idee: «Non andrò mai più in Russia. Mai più, se non cambiano le cose», aveva detto a Mara Venier. «Putin l'ho conosciuto, non era così, non so quali siano stati i motivi che lo hanno spinto a fare questo. Ma qualsiasi essi siano, io non li accetto. Non è per la Russia, perché è un popolo stupendo, ma per quello che sta succedendo in suo nome».

E ancora, a inizio estate. Il rapporto di amicizia che lo legava alla Russia (e a Putin) non esiste più: «È inammissibile. Sono passati milioni di anni e ancora si ricorre alla forza delle armi e alla loro prepotenza, a mandare i propri carri armati in un'altra nazione. È inaccettabile una disgrazia del genere», ha dichiarato Al Bano a Giletti 102.5, programma in onda su RTL. «Nel periodo comunista l'unico grande evento che potevano vedere era Sanremo e quindi le star del festival diventavano star anche in Russia, ma anche in tutti gli Stati sotto il dominio sovietico. Aprivano le porte della televisione solo su Sanremo. Tutti impazzivano per l'effetto Sanremo». E ancora: «La guerra è quella di un elefante che sta schiacciando un topolino, un gioco drammaticamente facile. Il problema è ancora più in alto: la Russia ha paura dell'invasione da parte dell'America e non lo accetta. Lui stava dalla parte della ragione e bastava fermarsi a fare tutte le sue ginnastiche armatoriali nei confini e avrebbe capito il messaggio, ma non invadere in quella maniera. Sradicare alberi vitali quali sono gli esseri umani alla loro terra, la loro casa, storia e tradizione con la forza delle armi e della prepotenza è un'assurdità inaccettabile».

«Caro Putin...»

La delusione non è passata. Negli scorsi giorni il cantante pugliese, uno dei simboli della musica italiana, ha rilasciato un'intervista a Medit-Magazine, in cui ha voluto lanciare un appello a Vladimir Putin. Ha ricordato di avere cantato per lui cinque volte, anche in occasione del compleanno dell'attuale moglie. Ma ha voluto comunque sottolineare la distanza: «Ci siamo visti a Verona, siamo stati insieme a Budapest, ci sono stati baci e abbracci, però da qui a parlare di amicizia ce ne passa», ha puntualizzato. «Caro Putin - afferma Al Bano -, so che sei molto "impegnato" in azioni che seminano solo drammi e distruzione e mi sembra anche di capire che non ci sia, da parte tua, alcuna intenzione di mettere un punto a questo grande atto di follia. Ma io qualcosa sento il dovere di dirtela. Tu che sei il "grande" Putin, tu che sei il capo di Stato ma che sei anche padre; tu che la sera hai la possibilità di andare a dormire nella tua casa, nel tuo letto, sicuramente con i tuoi figli, per un attimo, solo per un attimo, fermati a pensare a coloro i quali si vedono cadere addosso le bombe e che devono fuggire dalla propria casa».

La missiva continua (con anche un po' di trash, ci permettiamo di aggiungere): «Pensa a quei bambini che avrebbero diritto alla vita e che, invece, sono costretti a conoscere la morte, senza avere la possibilità di viversi appieno il "disegno" per cui sono venuti al mondo. Per un attimo, se ci riesci, pensa a questa drammatica verità. Pensa ai dieci comandamenti che, al quinto, recita "non uccidere": il buon Dio avrà pur voluto dire qualcosa! E poi, se ne sei capace - ed io so che ne sei capace - blocca questa truce follia che, prima di te, è già stata percorsa da Hitler, da Mussolini e da tanti altri. Fermati finché sei in tempo: il mondo ti ringrazierebbe».

Il precedente

Ma di questa amicizia - non amicizia tra Carrisi e Putin si era già parlato in passato. In particolare nel marzo 2019, quando il cantante pugliese era stato inserito dall'Ucraina nella lista degli individui considerati una minaccia alla sicurezza nazionale. Perché? Per avere più volte in passato sbandierato la sua ammirazione per il presidente russo e, quindi, per la sua (presunta) vicinanza al leader del Cremlino. Ma anche (e forse soprattutto) per la sua esibizione, risalente al 2017, al gala per i 100 anni della Ceka, la polizia segreta sovietica (poi KGB) in cui ha lavorato Vladimir Putin. Un incontro tra i due era stato immortalato da alcune immagini pubblicate da Novella 2000 su concessione dello stesso artista. Sei mesi dopo, a settembre del 2019, Al Bano aveva fatto sapere di essere stato rimosso dalla lista nera ucraina. «Mi avevano abbinato dichiarazioni riguardo a questioni che non sono di mia competenza - aveva quindi dichiarato il cantante -. Ora è tutto risolto. Spero di essere invitato ed accolto in Ucraina per un grande concerto di pace e musica».

© Novella 2000 n. 13 - 20 marzo 2019 - Nella foto, Al Bano brinda con Putin nel dicembre 2017
© Novella 2000 n. 13 - 20 marzo 2019 - Nella foto, Al Bano brinda con Putin nel dicembre 2017
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