#raccontaloagiorgia

Occhio al cattivo umore

La rubrica settimanale #RaccontaloaGiorgia ospita Vanessa Ruffini, happiness manager e facilitatore mindfulness: ecco alcuni consigli pratici per creare un ambiente di lavoro sano e collaborativo - PUNTATA 9
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Giorgia Cimma Sommaruga
10.02.2022 12:03

Il buon Aristotele chiosava perentorio: «L’uomo è un animale sociale», per Cicerone invece «l’uomo è socievole per natura». I rapporti interpersonali sono alla base della vita di tutti noi, e non è quindi un caso che nel corso degli anni sia diventato sempre più importante ridisegnare le risorse umane in ambito aziendale. Siamo tutti d’accordo che andare al lavoro ogni tanto è difficile e faticoso. La soluzione? Rendere il nostro impiego una esperienza appagante. Perché? Beh, indubbiamente è proprio la qualità delle relazioni che riusciamo ad instaurare con i colleghi (anche con quelli che meno ci piacciono) a rendere un ambiente di lavoro piacevole. Scopriamo come farlo grazie all’ospite di #RaccontaloaGiorgia: Vanessa Ruffini.

«Scusa, posso chiederti cortesemente se puoi mandarmi una mail di conferma?» – «Adesso non ho tempo! Ho cose più importanti da fare! Io lavoro sul serio!». Hey! Che caratteraccio, mi riferisco proprio a voi che vi fate influenzare dai fattori esterni. Vi è mai capitato di discutere con il vostro partner e di presentarvi l’indomani al lavoro collerici? E quella volta che la mattina siete scesi dal letto con il piede sinistro al posto che con quello destro e la vostra giornata è stata interamente condizionata dalla vostra luna storta? Beh, per fortuna corre in nostro aiuto l’esperta con una serie di consigli utili. Quello di oggi è: Sì essere consapevoli; No mentire a sé stessi.

In sintesi

Siamo abituati a pensare che vivere sulle montagne russe del proprio umore sia per forza una condizione negativa. Non è per forza così. Ricerche recenti degli psicologi della University College London hanno testimoniato che le persone che dimostrano una certa instabilità umorale sono più propense ad adattarsi ai cambiamenti. Attenzione però, ciò non significa che dobbiamo approfittarne: soprattutto sul posto di lavoro l’obiettivo principale è mantenere un ambiente armonioso e costruttivo, per fare ciò, come si è discusso anche nelle puntate precedenti, non bisogna essere scortesi con i nostri colleghi solo perché abbiamo la luna storta. È dunque vero e dimostrato che i «lunatici» sono predisposti a correre rischi, quando la situazione è positiva li rende molto ottimisti, mentre quando è negativa e provano più facilmente di altri individui rabbia o tristezza, sono più propensi a conservare energie. Tuttavia non bisogna mai perdere di vista la consapevolezza di noi stessi, che fra tutti gli strumenti che ha l’uomo per sopravvivere è la più importante. Essa infatti definisce chi siamo, ci rende differenti dagli altri ma allo stesso tempo ci rende uniti. Al lavoro acquisisce un significato fondamentale e aiuta a mantenere la calma anche quando ci alziamo con il piede sbagliato.

I consigli dell’esperta

Non farti condizionare. Quante volte è capitato di rispondere male ad un collega perché quel giorno non riusciamo a sopportare nessuno. Prima di arrivare in ufficio abbiamo litigato con il conducente che non è partito subito quando è scattato il verde. Non abbiamo trovato parcheggio e ci siamo rovesciati addosso il caffè alla macchinetta. Benissimo, e gli altri cosa c’entrano? Andate alla toilette, guardatevi allo specchio, fate un bel respiro, e ripetete: «Sono consapevole di me stesso, e sono in grado di comprendere situazioni e persone».

Il tuo collega non è tua mamma. Prendi coscienza dell’ambiente che ti circonda. Il posto di lavoro non è il tuo ambiente famigliare. Certamente avrai sviluppato dei rapporti di amicizia con i tuoi colleghi, ma bada bene: non approfittare mai della loro comprensione. Tutti abbiamo la collega con un forte spirito materno, quella che si accorge dei nostri sbalzi di umore, e se ci vede imbronciati o con un sorriso a trentadue denti è la prima chiederci: «Cosa succede oggi?», e poi, dopo che ci siamo sfogati, asseconda il nostro umore tutta la giornata con comportamenti gentili. Ecco. Non è corretto. Il tuo umore mina la serenità dell’ufficio, e condiziona anche i comportamenti dei tuoi colleghi. Il mondo non gira attorno a te, soprattutto quello del lavoro. Non da ultimo, quella collega non è tua mamma.

Non raccontarti frottole. Sei arrivato al lavoro, hai risposto male al cliente, e mentre lo facevi dentro di te ti stavi già raccontando la solita storiella: «Se l’è meritato, sono così arrabbiato oggi, colpa di quell’incapace che mi ha tagliato la strada stamani». Ecco mi riferisco proprio a questo. Fermati un secondo, e rifletti prima di rispondere. A tutti può capitare di essere arrabbiati, ma non dobbiamo giustificare i nostri comportamenti scorretti, il primo passo è analizzarli per poi correggerli. La colpa è tua.

Sviluppa relazioni sane. Spesso sono proprio i rapporti che intessiamo fuori dal lavoro a condizionare il nostro umore durante la giornata lavorativa. Immaginati un bambino che cresce con dei genitori che gli permettono di esplorare, apprendere ma anche di provare frustrazione o tristezza. Guidato nella conoscenza del mondo. Questo bambino svilupperà fiducia in sé stesso, autostima, e resilienza, quella capacità di adattarsi alle più disparate situazioni. Anche le relazioni tra adulti, amicali o interpersonali, contribuiscono a questa crescita. Circondati di amici che ti apprezzano, che ti fanno stare bene e che ti aiutano nel confronto positivo con il mondo. Un partner che ti sostiene e ti aiuta a valorizzarti, accresce la tua autostima e la tua consapevolezza. Un ambiente sano fuori dal lavoro, contribuisce a creare un ambiente sano al lavoro.

Se avete domande o desiderate consigli potete scrivere un’e-mail a [email protected] con oggetto «#RaccontaloaGiorgia». Tutte le e-mail saranno lette dall’esperta, che il 24.02.2022, alla fine delle dieci puntate, risponderà in una diretta sui profili Instagram e Facebook del CdT.