Cent'anni fa

Quando anche l'autofilo diventa idrofobo

Le notizie del 25 maggio 1922
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Nicola Bottani
Nicola Bottani
25.05.2022 06:00

La Nota

Giuro che io non ho nessuna questione personale con l’automobile; è anzi tale la mia simpatia per codesto mezzo di locomozione che se per avventura un bel giorno mi trovassi in casa una Fiat anche solo a quattro posti, con pneumatici e tasse pagate, avrei pronto il piatto di più bella cera che si possa offrire al più grande degli amici. Questo per dimostrarvi quali siano le mie simpatie verso l’automobile. Dovete però convenire, miei confratelli pedoni, che in certi momenti, in certe occasioni, anche il più entusiasta autofilo diventa idrofobo al passaggio di un’automobile e sente scatenarsi dentro di sè l’istinto del cane che insegue abbaiando rabbiosamente tutti i veicoli a motore. Non vi è mai capitato di trovarvi su uno stradone, uno di quei nostri stradoni soffici per il fitto strato di polvere che vi si adagia, e di imbattervi nel passaggio di un’automobile? Si vede venire da lontano la vettura, dietro di lei un corteo di nuvoloni bianchi, opachi, che tolgono la vista e mozzano il fiato; la vettura corre, vola, vi passa vicino e in un attimo sparisce e con lei voi pure avvolti, travolti, come quei santi della scuola barocca, in una nube acciecante, asfissiante, opprimente; la polvere, quella cara polvere fine, impalpabile, vaporosa, vi entra negli occhi, nella bocca, nel naso; vi soffoca, vi toglie il respiro; vi impregna gli abiti, i capelli, riducendovi in pochi momenti come se aveste fatto un ballo in un sacco di farina. Siamo sinceri, si ha un bell’essere ammiratori dell’automobile, ma in codesti momenti il meno che ognuno di noi si sente di fare è di mandare al diavolo l’automobile e chi la guida; ed è in codesti momenti che sentiamo tutta la umiliazione della nostra modesta condizione di pedoni, e che sentiamo scatenarsi dentro di noi gli spiriti bellicosi ed invidiamo il fox terrier il quale può almeno sfogarsi rincorrendo l’automobile ed abbaiandole addosso tutta la sua stizza. Si parla di Giobbe e della sua pazienza; io sostengo che se ai tempi di Giobbe ci fossero state le automobili forse Giobbe non sarebbe passato alla storia perché la pazienza l’avrebbe persa anche lui.

Gavroche

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