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Aspettando «Cobra Kai 5»

La quarta stagione della serie nata dai film di «Karate Kid» e in generale dagli anni Ottanta ha surclassato grandissime produzioni come «Emily in Paris» e «Hawkeye» – Ecco perché
© NETFLIX
Stefano Olivari
04.02.2022 06:00

La quarta stagione di Cobra Kai è stata per Netflix uno straordinario successo: in poco più di un mese la serie nata dai film di Karate Kid e in generale dagli anni Ottanta ha surclassato grandissime produzioni come Emily in Paris e Hawkeye, e mentre Cobra Kai 5 è già stato girato viene già data per certa una sesta stagione. Il segreto di Cobra Kai, oltre a quello di avere molti attori dei Karate Kid (Ralph Macchio e William Zabka su tutti), è quello di essere andato molto oltre una onesta operazione nostalgia, con tutte le sottostorie che ormai hanno assunto una vita propria e ormai prescindono dagli insegnamenti del leggendario signor Miyagi. Certo è che Cobra Kai è una di quelle serie capaci di generare un culto, da tante che sono le curiosità e le citazioni.

L’unione dei dojo
La quarta stagione è iniziata con Daniel LaRusso (Macchio, per i pochi che non lo sapessero) e Johnny Lawrence (Zabka) che uniscono i loro dojo per battere il Cobra Kai, cioè il dojo di Kreese, l’ex sensei di Johnny. Kreese coinvolge Terry Silver, suo ex collaboratore al Cobra Kai ma soprattutto suo ex commilitone in Vietnam, adesso imprenditore di successo. Silver esce direttamente da Karate Kid III e ricorda a Daniel il periodo in cui tradì gli insegnamenti di Miyagi per il Cobra Kai. Insomma, il dubbio. Davvero nuovo è invece il giovane Kenny, vittima di bullismo che anche per colpa del Cobra Kai si trasforma in bullo.

Il mutare delle alleanze e delle amicizie è velocissimo, ma la storia principale è quella di Daniel e Johnny costretti a riesaminare le loro filosofie di combattimento. Daniel, prima inflessibile nel sostenere l’approccio difensivo di Miyagi al karate, comincia a rendersi conto che non è l’unico modo quando Johnny lo sfida dicendo «solo perché qualcosa è stato in giro più a lungo non lo rende migliore». Quanto a Johnny, si rende conto che l’approccio del genere «senza pietà» insegnatogli da Kreese non è sempre un vantaggio, anzi. In purissimo stile anni Ottanta la quarta stagione di Cobra Kai finisce con il torneo annuale, l’All-Valley vinto a suo tempo da Daniel, con risultato davvero a sorpresa ed arbitri corrotti. Anche se la vera sorpresa la riserva Silver al suo mentore Kreese...

Le domande senza risposta
Venendo a Cobra Kai 5, già girato e in fase di post-produzione, bisogna partire dalle tante domande rimaste senza risposta. La prima: che fine farà Miguel, diretto in Messico alla ricerca di suo padre delinquente? Johnny riuscirà in qualche modo ad evitargli una brutta fine? Scommetteremmo di sì. Seconda domanda: Kreese riuscirà ad uscire dal carcere e farla pagare a Silver? Probabile la prima cosa e difficile la seconda, a meno di una grande alleanza con Daniel e Johnny, o anche solo con Johnny per il quale ha un debole. Terza domanda: Tory e Robby, disgustati dal Cobra Kai, si metteranno con i buoni o cercheranno una loro via? Magari senza il karate...

Josh Heald, Jon Hurwitz, e Hayden Schlossberg, i creatori di Cobra Kai, finora non hanno deluso. E nel finale di Cobra Kai 4 hanno voluto con chiarezza annunciarci un protagonista del 5: Chozen (attore Yuji Okumoto), il cattivo di Karate Kid II, quello ambientato a Okinawa, al quale nel drammatico combattimento finale Daniel risparmiò la vita, seguendo gli insegnamenti del maestro Miyagi. Presumibile che in Cobra Kai 5 ci siano quindi tre poli, come spoilerato anche da molti addetti ai lavori: quello Daniel-Chozen, fedele alla tradizione di Miyagi e con in canna un mitologico colpo segreto, quello Johnny-Kreese, duri con varie gradazioni di onestà, e quello di Silver con magari l’entrata in scena di un altro cattivissimo.

Le ultime notizie dicono che Cobra Kai 5 verrà trasmesso, anche se nel mondo dello streaming dire ‘trasmesso’ non ha più alcun senso, verso la fine dell’anno sebbene tecnicamente lo si potrebbe fare già in estate. Segno che Cobra Kai 6 non sarà una semplice chiusura delle storie, come sarà il 5 per il 4, ma qualcosa di nuovo pur rispettando l’ideologia alla base del successo. Non essendo possibile riciclare Miyagi (Pat Morita è morto nel 2005), sarebbe allo studio l’idea di far gestire un dojo ad una donna adulta, ma quelle di Cobra Kai (Amanda, la moglie di Daniel, e Carmen, la fidanzata di Johnny) detestano il karate. Di qui il sogno dei produttori di formare un dream team coinvolgendo Hilary Swank, protagonista del quarto Karate Kid in cui c’era Miyagi ma che per il resto non aveva alcun punto di contatto con gli altri. Qualche anno fa nessuna stella del cinema avrebbe accettato il downgrade in una serie per adolescenti di oggi e nostalgici di ieri, ma oggi il downgrade sarebbe il film. Di certo Karate Kid e lo spirito degli anni Ottanta sono ancora ben lontani dalla morte. A volte c’è la sconfitta, ma c’è sempre un torneo futuro in cui prendersi la rivincita.