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I 25 nomi di Sanremo 2023

Chi salirà al prossimo giro sul palco dell’Ariston? Poche le certezze, mentre fra i super ospiti si «aggira» un sogno
© EPA/Riccardo Antimiani
Stefano Olivari
03.09.2022 20:30

 

All’edizione numero 73 del Festival di Sanremo mancano ancora 5 mesi ma già nella discografia italiana stanno volando i coltelli per portare sul palco dell’Ariston cantanti ai quali quelle poche serate, televiste da mezza Europa, possono cambiare una carriera. La doverosa premessa è che prima di dicembre niente sarà ufficiale, quindi nel momento in cui scriviamo queste righe i 25 nomi in gara possono essere ricavati soltanto da come si sta muovendo Amadeus, dai dischi che le major ma anche case discografiche minori vogliono promuovere nella primavera 2023, dalle richieste della RAI e anche da chi si è autocandidato.

I presentatori

Chi vedremo quindi sul palco dell’Ariston da martedì 7 a sabato 12 febbraio compresi? Di sicuro Amadeus, presentatore e direttore artistico per il quarto anno consecutivo e già sicuro che ce ne sarà un quinto: quindi nel 2024 potrà dire che soltanto Pippo Baudo, 13 presenze, e Mike Bongiorno, 11, abbiano condotto Sanremo più volte di lui. Il doppio ruolo, presentatore e direttore artistico, rinforzato dai grandi ascolti dell’ultimo anno, lo rende da un lato più libero nella scelta dei cantanti ma dall’altro anche più conservativo: Sanremo non potrà mai essere il festival degli sconosciuti ed avere cancellato già al suo secondo anno la categoria giovani, cioè la sezione Nuove Proposte, la dice lunga su come la pensi. Per la sua quarta volta andrà sul sicuro anche per quanto riguarda co-conduttori e vallette: insieme a lui ci saranno infatti Gianni Morandi tutte e cinque le serate e Chiara Ferragni martedì e sabato, con la certezza di un qualche suo intervento insieme al marito Fedez nelle altre tre. Alla fine le pressioni della RAI e della pubblicità potrebbero imporre una Ferragni a pieno regime tutte e cinque le serate, senza escludere altre presenze femminili. Ma chi vorrebbe farsi oscurare da una influencer da 28 milioni di follower su Instagram? Forse soltanto qualche attrice da fiction RAI, costretta a fare promozione. Morandi significa invece il conduttore delle edizioni 2011 e 2012, il concorrente e l’ospite di tante altre, ed un buon modo per convincere Jovanotti, legato a lui dal Jova Beach Party, a ripresentarsi. E Fiorello? Impossibile che non timbri il cartellino almeno una sera.

Chi viene richiesto

Detto che 3 concorrenti su 25 usciranno da Sanremo Giovani e quindi sapremo i loro nomi il 12 dicembre, per gli altri 22 vale tutto, compresa la grande divisione: quella fra chi viene cercato da Amadeus e fra chi invece si propone, o viene proposto. Della prima categoria fanno senz’altro parte Al Bano, Annalisa, Rocco Hunt e Tananai, i quattro nomi rivelati da Chi e adesso (ma soltanto adesso) da tutti dati per sicuri. Rappresentati il mito nazionalpopolare, quella famosa uscita dai talent, quello uscito da Sanremo Giovani e il personaggio del momento, non soltanto perché con Fedez e Mara Sattei ha cantato la canzone dell’estate 2022, la annisessanteggiante La dolce vita. Niente di ufficiale, ribadiamo, ma la sintesi dell’ideologia di Amadeus, attento agli ascolti televisivi ma anche a chi vende dischi, per quanto oggi il concetto di vendita (per non dire di quello di disco), contando streaming e visualizzazioni, sia qualcosa di sfuggente. Con tutto il rispetto, però, si tratta di quattro nomi che hanno bisogno di Sanremo, ed Amadeus sta cercando di convincere chi non ne ha bisogno, come avvenne l’anno scorso con Elisa e Blanco. Inutile sparare nomi a caso, pescando fra quelli che in gara non si presenteranno mai (o mai più, avendolo già fatto), da Eros Ramazzotti a Vasco Rossi, da Laura Pausini a Tiziano Ferro. I tre ‘difficili’ che Amadeus starebbe provando a convincere per farli partecipare come concorrenti, senza la passerella da superospite, sono Marco Mengoni, che ha un album in uscita nella primavera 2023 e che Sanremo l’ha vinto nel 2013 (con L’Essenziale), Alessandra Amoroso, che a Sanremo non è mai andata ma che è uscita con una nuova dimensione dal concerto di San Siro, e Ultimo, credibile sia dentro sia fuori Sanremo, dove ha vinto nelle Nuove Proposte ed è arrivato secondo fra i big. Come jolly di Amadeus, parlando sempre dei concorrenti e non degli ospiti, ci giochiamo l’amico Max Pezzali, a maggior ragione con in canna una reunion degli 883. Come altro grosso nome contattabile e del presente senza dubbio Sangiovanni, senza dimenticare Lazza e Rhove.

Chi vuole andarci

Ovviamente molto più numerosi gli artisti che a Sanremo vogliono andare e che per riuscirci sono costretti a tirare fuori una grande canzone, oltre alla loro più o meno grande fama. Di questa categoria, per citare i più conosciuti e più apprezzati da Amadeus, fanno parte Gigi D’Alessio, Emma, Michele Bravi, Pinguini Tattici Nuclari, Ermal Meta, Diodato, Ghali, Elodie, Malika Ayane, Francesco Renga, Arisa, Malika Ayane e Le Vibrazioni. Vogliono fortemente Sanremo 2023 anche Paola & Chiara, di recente tornate insieme, e Amadeus tifa per loro: basterebbe una canzone decente. Stesso discorso per Tommaso Paradiso, che chiuso con i The Giornalisti non ne ha azzeccata una. Sarebbe una bella storia quella di un ritorno dei Jalisse, dopo tanti rifiuti. Per il resto, praticamente chiunque ha una canzone da mandare al Festival e quindi non si possono fare previsioni 5 mesi prima. Di certo Amadeus ha bisogno di personaggi del presente per unire agli ascolti (nel 2022 58% di share, una cosa che non si vedeva dagli anni Novanta) le buone critiche e la credibilità per proporre l’ospitata a chi non verrebbe mai in gara. Insomma, sarà un Sanremo con ancora meno cantanti sanremesi degli anni scorsi (oltre ad Al Bano ci potrebbero essere Ricchi & Poveri o forse l’ormai onnipresente Orietta Berti), anche se poi i giornalisti cercheranno di più Al Bano che, mettiamo, Ariete o Giordana Angi. Ci esponiamo al ridicolo scommettendo sui 22 eletti, con una lista in ordine alfabetico: Al Bano, Alessandra Amoroso, Annalisa, MalikaAyane, Michele Bravi, Gigi D’Alessio, Diodato, Elodie, Ghali, Rocco Hunt, Lazza, Levante, Marco Mengoni, Ermal Meta, Paola & Chiara, Tommaso Paradiso, Pinguini Tattici Nucleari, Rhove, Ricchi e Poveri, Sangiovanni, Tananai, Ultimo. Con il sogno 883 e l’incognita di qualcuno pescato dal mondo indie per essere poi subito bollato come traditore.

Il grande sogno

Con i grandi ospiti, soprattutto quelli stranieri, bisogna essere realistici. Anche chi ha dischi in promozione è spesso inavvicinabile, figurarsi chi non li ha: certo se il budget lo consentisse Amadeus porterebbe all’Ariston una Billie Eilish o almeno una Lady Gaga, ma il budget non lo consente. Per questo motivo in tre anni non si è andati al di là di Lewis Capaldi e Dua Lipa, in mezzo ad una sfilata interminabile di comici che non fanno ridere, attori che infliggono il monologo serioso, sportivi che non riescono a mettere in fila due parole, anche quelli intelligenti (in questo senso tremendo l’anno scorso Matteo Berrettini). Una suggestione mediatica sarebbe Britney Spears, il sogno dei sogni far muovere Mina da Lugano e farla esibire davanti alle telecamere, a 47 anni dalla sua ultima apparizione in diretta (nel 1976 sulla TSI, nella trasmissione Dal Ticino con simpatia) e 45 dai suoi ultimi concerti, in Versilia. Difficile pensare che Mina a 83 anni voglia fare ciò che la nauseava a 38, ma va detto che quasi tutti i grandi della musica italiana la superospitata a Sanremo l’hanno fatta e soltanto lei, magari senza presenza fisica e con qualche escamotage tecnologico (avatar o cose del genere), farebbe la differenza.