John Travolta e il ballo del qua qua: e se fosse pubblicità occulta?
Nella perfezione, o quasi, della seconda serata, impostata ottimamente da Amadeus, qualcosa è andato storto. Il siparietto, anzi il balletto di John Travolta. Non parliamo tanto, o non solo, del duetto con lo stesso Amadeus sul palco dell'Ariston sulle note dei suoi film più iconici e famosi: La febbre del sabato sera, Grease, Pulp Fiction. Niente di originale, appunto, ma nemmeno di allarmante in termini di cringe e trash, volendo usare espressioni piuttosto in voga in queste ore. No, parliamo della Qua Qua Dance, come l'ha definita Fiorello: Il ballo del qua qua, già. Proposto all'esterno del teatro sanremese con tanto di coreografia. Il numero, in rete ma non solo, è stato definito imbarazzante. Della serie: va bene tutto, ma trattare così uno degli attori di Hollywood cui siamo maggiormente legati, proprio per i film citati, è troppo.
Il disagio di Travolta durante l'esibizione – se così vogliamo chiamarla – era palese. Di più, l'attore americano sembrava prigioniero di un numero cui mai avrebbe dato il suo benestare in altre circostanze. Con lo sguardo, come ha sottolineato il Corsera, sembrava addirittura cercare una via d'uscita. Viene da chiedersi come mai Fiorello, showman ma soprattutto abilissimo improvvisatore, di suo non abbia fermato per tempo questa discesa, televisiva, verso il baratro. «Abbiamo fatto una delle gag più terrificanti della storia della televisione italiana» ha ammesso, a caldo, proprio Fiorello. Mentre Amadeus, cercando di buttarla sul ridere, ha spiegato: «Ecco, è la fine delle nostre carriere, quella di Travolta sicuro».
La sola, logica spiegazione possibile a questo sketch è che Travolta, per la sua presenza e, appunto, per prestarsi a tutto ciò, si sia fatto pagare. Bene, anzi molto bene. Non abbastanza per indossare anche il cappello da papera, è vero. E qui potrebbe aprirsi un vero e proprio caso. Di pubblicità occulta. Travolta, infatti, è testimonial di U-Power, azienda produttrice di scarpe con sede a Monza. E le scarpe dell'attore, ieri sera, erano proprio delle U-Power. L'azienda, non la RAI, avrebbe pagato qualcosa come un milione di euro per l'ospitata. In cambio, potrebbe aver ottenuto «favori» dalla regia. Come certi zoom, guarda caso, sulle scarpe. Affaire à suivre.