Il personaggio

Paperino compie novant'anni

Arrogante, testardo e spesso inetto, ma anche generoso e leale, il papero di Walt Disney fece la sua prima apparizione il 9 giugno del 1934 nel cortometraggio animato «La gallinella saggia»
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Red. Online
08.06.2024 21:30

Tanti auguri, Donald Duck. Anzi, tanti auguri Paperino. Fanno novanta primavere, già. Ma le tue piume, beh, sono ancora bellissime. A tratti arrogante, spesso arrabbiato, orgoglioso o ancora testardo, a suo tempo venne definito dal suo creatore – Walt Disney – come un «bambino problematico» all'interno dell'universo Disney. Eppure, Paperino ha beneficiato di molto, moltissimo spazio. Più di quanto ne sia stato concesso a Pluto, Pippo e Topolino.

Le origini

Antropomorfo, dalla parlata veloce e indecifrabile, con quel vestito da marinaio ma totalmente privo di pantaloni, Paperino fece il suo ingresso sul grande schermo nel 1934 nel cortometraggio animato La gallinella saggia. Un'apparizione breve, finanche brevissima, che tuttavia servì a Disney e allo stesso Paperino per gettare le basi di future disavventure. 

Sempre nel 1934 Paperino fu usato, per la prima volta, come contraltare – irascibile – di Topolino. Il suo, sin dagli albori, è carattere complesso e sfaccettato, scrive al riguardo Wikipedia. Più di quello di Topolino, motivo per cui è considerato lo specchio dell'uomo moderno. E ancora: Paperino «nasce come pigro scansafatiche, caratterizzato però, fin dalla sua seconda apparizione in Una serata di beneficenza, con l'essere irascibile, frustrato e perseguitato dalla sfortuna; infatti, quasi ogni azione che intraprende finisce per causargli danni o problemi. Nonostante l'indole suscettibile e l'inettitudine, è però un personaggio positivo, perché ha buon cuore e raramente provoca qualcuno senza motivo. È amichevole, generoso e leale e, quando la situazione lo richiede, è estremamente coraggioso fino a vestire i panni dell'eroe e sa anche trarre insegnamenti morali dai suoi errori».

Dove vive? E che lavoro fa?

Paperino vive a Paperopoli, Duckburg in inglese, in una villetta a due piani con tanto di giardino. La casa non è sua, a ogni modo: generalmente, è di proprietà del ricchissimo zio Paperon de' Paperoni. Con lui vivono tre nipotini, Qui, Quo e Qua, mentre Paperino è spesso assillato dai suoi cugini. Su tutti Gastone. È fidanzato con Paperina, una relazione che potremmo definire (in)stabile e ricca di alti e bassi, mentre finanziariamente parlando Paperino più volte ha dovuto combattere con i creditori e con i debiti. Senza impiego fisso, ha svolto più volte il mestiere di giornalista presso il quotidiano Papersera.

Paperino contro i nazisti

Durante la Seconda guerra mondiale, il personaggio di Paperino è stato prestato alla cosiddetta propaganda a tema bellico. Basti pensare al cortometraggio d'animazione Der Fuehrer's Face, del 1943, vincitore di un Oscar. La trama? Una banda musicale formata da Goebbels, Himmler, Tojo, Göring e Mussolini marcia attraverso una città della Germania nazista. Cantando, evidentemente, gli ideali nazisti. Il gruppo passa davanti alla casa di Paperino e decide di cacciare il papero dal letto. Dopo aver eseguito il saluto nazista davanti ai ritratti di Hitler, Hirohito e Mussolini, Paperino si ritrova a fare colazione con un tozzo di pane secco, un caffè preparato con un singolo chicco e uno spray all'aroma di uova e pancetta. Un chiaro riferimento al razionamento in tempo di guerra. Il gruppo gli consegna pure una copia del Mein Kampf, quindi accompagna Paperino in una fabbrica bellica. Al suo arrivo in fabbrica, Paperino inizia le sue «48 ore di turno giornaliero di avvitamento ogive su granate» in una catena di montaggio. Mescolati con le granate ci sono dei ritratti di Hitler, il che costringe Paperino a fare il saluto nazista ogni volta che appare un ritratto. Il ritmo della catena di montaggio si intensifica, e Paperino fatica sempre più a concludere tutti i compiti. Parallelamente, viene bombardato da messaggi di propaganda sulla superiorità della razza ariana e la gloria di lavorare per il Führer. Dopo una «vacanza», che consiste nel mimare delle svastiche con il suo corpo di fronte a un fondale raffigurante le Alpi, Paperino è condannato a fare gli straordinari e ha una crisi di nervi. Con tanto di allucinazioni. Finite le allucinazioni, Paperino si sveglia nel suo letto e capisce che tutto quanto ha appena vissuto apparteneva a un incubo. Svegliandosi, Paperino vede proiettata sul muro l'ombra di una figura che tiene la mano destra alzata. Parrebbe un saluto nazista, tant'è che preso dal panico comincia a fare anche lui il Sieg Hei. Immediatamente, però, comprende che quell'ombra è legata a una Statua della Libertà in miniatura. Ricordandosi di essere in America, abbraccia la piccola statua.

Paperino, la chiave per il Sudamerica

Dicevamo del Paperino usato a scopi politici e propagandistici. Durante la Seconda guerra mondiale e immediatamente dopo, Donald Duck è stato il protagonista di due lungometraggi della Disney ambientati in America Latina. Realizzati con il preciso scopo di rinsaldare i rapporti di amicizia fra gli Stati Uniti e i Paesi del Sudamerica. Citiamo, a tal proposito, Saludos Amigos del 1942 e I tre caballeros del 1945, pellicola in cui Paperino mostra le sue doti canore assieme agli amici José Carioca e Panchito Pistoles. Fra il 1945 e il 1947, fra l'altro, Paperino ha beneficiato, nei corti diretti da Jack King, di un ampio approfondimento psicologico del personaggio.

L'universo di Paperino

Paperino ha ispirato molte serie e spin-off della Walt Disney, come pure film, in quello che potremmo definire un universo di Paperino. Celebre, soprattutto per chi è nato negli anni Ottanta, la serie televisiva Duck Tales, andata in onda negli Stati Uniti fra il 1987 e il 1990. Duck Tales ha pure beneficiato di un reboot fra il 2017 e il 2021.

Quella stella di Hollywood

Nel 2004, Paperino ha ricevuto (finalmente) la sua stella lungo la Hollywood Walk of Fame, a Los Angeles. Topolino ci era riuscito prima di lui, ma almeno Donald Duck ha battuto Minnie. 

«Con il suo fascino e i suoi scatti d'ira esplosivi ha portato gioia e risate alle persone di tutto il mondo» aveva dichiarato l'amministratore delegato di allora della Disney Michael Eisner. Il riconoscimento, conferito in occasione del settantesimo compleanno di questa icona dell'animazione, fu una sorta di rivincita per tutti i soprusi sopportati per decenni da Paperino. 

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