La recensione

L’epica fantasy di Dragon’s Dogma 2

Il viaggio del prescelto magari è imperfetto, ma sicuramente avvincente
Paolo Paglianti
25.04.2024 21:00

Nei primi dieci minuti di gioco, in Dragon’s Dogma 2 sarete un galeotto che deve trasportare pesantissime pietre in una cava. Non certo un inizio esaltante, ma quando un mostro gigantesco attacca la prigione a cielo aperto,  scoprirete che siete l’unico in grado di agire, prendere spada (o arco, o bastone magico) e ricacciare indietro il mostraccio. Questo perché siete l’Arisen, il prescelto, colui che salverà questo mondo.

Certo, non è una novità nei videogame e in particolare nei giochi di ruolo. Parecchi GDR iniziano proprio nelle carceri, come il caso di Oblivion, o comunque con il vostro alter ego in catene, come in Skyrim. Dopo il duello con il mostro, fuggirete a dorso di grifone e  potrete dare dall’alto uno sguardo al vasto, vastissimo mondo che vi aspetta per la vostra avventura in Dragon’s Dogma 2. Poi vi schianterete a terra, e dovrete iniziare a capire cosa sta succedendo attorno a voi, e soprattutto – perché siete il prescelto.

Il «due» nel titolo non deve preoccuparvi, se non avete mai sentito parlare di Dragon’s Dogma. Il primo capitolo è uscito nel 2012, afflitto da parecchi problemi di bug e gameplay, e è considerato dagli appassionati come una via di mezzo tra «cult» e «occasione sprecata». Per il nuovo titolo, gli sviluppatori nipponici di Capcom hanno deciso di resettare il gioco e creare, più che un seguito, un reboot/remake che sviluppa a pieno il loro progetto. Non c’è quindi rischio di perdervi molto, se non avete giocato il primo episodio, a parte qualche riferimento più o meno oscuro.

Il setting di Dragon’s Dogma 2 è un reame fantasy occidentale medioevaleggiante. C’è la magia e ci sono razze non umane, come elfi e i felini umanoidi beastren, e ci sono due regni rivali –  Vermund e Battahl.  I «segni» indicano chiaramente che il vostro alter ego, che creerete a inizio gioco, è il Arisen, ovvero il prescelto che può sconfiggere il drago del titolo e che per diritto deve diventare il regnante supremo. Tuttavia, come scoprirete nelle prime ore di gioco, c’è un altro pretendente al ruolo di Arisen, e quindi il vostro primo scopo sarà tentare di dimostrare chi è l’impostore.

Una delle peculiarità più originali di Dragon’s Dogma 2 è che potrete arruolare delle «pedine»: sono avventurieri che vivono attraverso diversi piani di realtà, e che possono accompagnarvi durante le missioni. Esistono pietre speciali che vi permettono di evocarle (e condividerle via Internet con gli altri giocatori di Dragon’s Dogma 2), oppure potrete incontrarle durante i vostri viaggi. Sono un elemento importante dal punto di vista del gameplay, perché vi aiutano enormemente durante i combattimenti, possono farvi da guida per le strade del regno, o curarvi quando siete feriti. Non solo, commentano spesso le vostre gesta (non solo in senso positivo), ed è piuttosto spassoso sentire cosa hanno da dire, visto che battibeccano tra loro. «Non è il caso di riposare un po’», dirà una pedina; «l’Arisen sa quando è il momento di fermarsi», le risponderà prontamente l’altra.

Altra cosa che ci è piaciuta del gioco è che il mondo sembra veramente «vivo». Esiste il ciclo giorno –notte, e quando calano le tenebre i personaggi che abitano città e castelli vanno prima alla locanda più vicina per cenare e poi a dormire, oppure le selve si riempiono di creature ancora più oscure e pericolose. Inoltre, possono capitare degli «eventi» che alterano il mondo di gioco anche in modo assai rilevante: un ponte può crollare costringendovi a fare un giro molto più lungo per superare un crepaccio, ma può anche scatenarsi una epidemia che uccide pedine fedeli e personaggi con cui dovreste incontrarvi per proseguire nella missione, costringendovi a trovare un modo per resuscitarli (se mai è possibile). Il fatto che il mondo sia vivo lo si percepisce anche dai dialoghi – non particolarmente ramificati ma che spesso nascondono nuove missioni e approfondimenti non immediatamente visibili. Se spesso i giochi di ruolo vengono accusati di essere troppo diretti e composti da missioni «prendi questo e portalo là», Dragon’s Dogma 2 fa di tutto per nasconderlo sotto una componente narrativa e un sistema di «mondo reale» davvero apprezzabile.

D’altro canto, non è un gioco perfetto. Iniziamo dagli acquisti interni al gioco, che vi obbligano a mettere mano la portafoglio reale per acquistare scorciatoie come pietre per il teletrasporto o per far rivivere chi è morto tra i vostri seguaci. Nelle prime dieci ore di gioco, abbiamo trovato rispettivamente due pietre del teletrasporto e assemblato due «aggeggi» per far resuscitare le persone. Naturalmente, ne avremmo avuto bisogno assai più spesso – Dragon’s Dogma 2 non è un gioco facile e si viaggia tantissimo – e l’unica alternativa è acquistarli. Il costo non è esorbitante (siamo attorno a 1 CHF l’uno), ma è comunque un po’ fastidioso.

Ancora più impattante è l’alone di imprecisione che si intravede in qualche situazione. Per esempio, il sistema di salvataggio è volutamente manicheo. Si salva solo quando dormite nelle locande, e poi c’è un unico salvataggio deciso dal gioco ogni tot minuti o in certi punti. Normalmente è un sistema che funziona e impedisce al giocatore di salvare prima di ogni combattimento, per ricaricare se le cose vanno male. Tuttavia capita che salvi automaticamente in situazioni già compromesse, quando magari un numero notevole di nemici vi sta aggredendo, e quindi se ci lasciate le penne dovete scegliere se ricaricare dalla locanda perdendo magari tre ore di gioco e costringervi a rifarle identiche, oppure se ricaricare da prima del combattimento e cercare disperatamente di scappare.

Nonostante queste imprecisioni e gli acquisti, Dragon’s Dogma 2 ha un fascino unico. Le missioni sono disegnate molto bene, il mondo di gioco è uno spettacolo, i personaggi sono spesso interessanti e pieni di sfaccettature. Soprattutto, ci è piaciuto moltissimo la sensazione di trovarci al centro della storia, essendo giustamente l’Arisen attorno a cui ruota quasi tutto, ma al tempo stesso alla mercé di eventi più grossi di noi, come i complotti di corte o le epidemie. Se avrete la pazienza e la caparbietà di resistere ai suoi difetti, non pregiudicanti ma sicuramente a volte ingombranti, Dragon’s Dogma 2 sarà una magnifica e indimenticabile esperienza.

Dragon’s Dogma 2 è disponibile su PC, PlayStation 5 e Xbox Series X|S, e ha un PEGI età consigliata 18+. Il gioco è tradotto nella nostra lingua.

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