Rassegne

Virtuosismi chitarristici da un altro mondo

Memorabile show all’Auditorio RSI del maestro australiano del «fingerpicking» Tommy Emmanuel
Dimitri Loringett
15.11.2022 06:00

Ci sono le «Chitarre dal mondo» e c’è la chitarra «da un altro mondo». Per questo gioco di parole non ce ne voglia l’associazione Amici della chitarra, ma quanto vissuto domenica sera all’Auditorio della RSI di Lugano-Besso durante il concerto inaugurale della XIV edizione della rassegna da lei organizzata, ci fa dire così. La chitarra in questione è quella di Tommy Emmanuel, virtuoso davvero di un altro mondo, non solo perché originario dell'Australia, ma perché raggiunge (se non supera) i limiti fisici della chitarra acustica, oltretutto senza l’ausilio di effetti, confermando appieno il titolo di «Certified Guitar Player» assegnatogli nel 1999 dal suo idolo Chet Atkins, il chitarrista americano inventore del «Nashville sound» e riservato a pochissimi altri esponenti della seicorde. Nonostante fosse solo sull’ampio palco dell’Auditorio, Emmanuel ha saputo riempire il «vuoto», inondando la sala (gremita – il concerto era sold out) con la sua vulcanica maestria. Il sessantasettenne performer (nel senso di showman) per la prima volta nella Svizzera italiana come solista (nel luglio 2015 si era infatti esibito in duo con Dodi Battaglia a Bellinzona), si presenta infatti come una «one-man band», riuscendo a suonare contemporaneamente sia le chitarre ritmica e solista, sia le parti ritmiche (basso e batteria). A proposito di queste, davvero impressionante è stato l’originale «pattern» eseguito con dita, mani, avambraccio e anche una spazzola di batteria su tutta la superficie della sua chitarra, con una tecnica da far invidia ai batteristi. Virtuosismi e momenti ludici a parte, le influenze blues-rock (e bluegrass) di Emmanuel sono ben presenti nel suo repertorio, come ad esempio nella sua versione di Deep River Blues di Doc Watson, ma anche nel suo ormai classico medley di brani dei Beatles, senza disdegnare però le ballate, alcune di sua composizione come Angelina  (brano dedicato alla figlia) o Song For A Rainy Morning, in memoria dei suoi fratelli deceduti pochi anni fa. Per chiudere la serata, Tommy Emmanuel ha offerto un bis con il tenerissimo What A Wonderful World di Louis Armstrong, suggellando così uno show dalle mille emozioni.