Alcaraz contro Djokovic: una sfida tra due rocce
Ecco la sfida che tutti attendono: Carlos Alcaraz (ATP 1) e Novak Djokovic (ATP 3) si affrontano oggi per un posto in finale al Roland Garros (ore 14.45). Gioventù contro esperienza. Fisico, motivazione e combattività sono invece caratteristiche di entrambi. Ma come si giudicano, vincendevolmente, il 20.enne di Murcia e il 36.enne serbo? «Novak è una roccia. E, al centempo, ha una flessibilità incredibile, che gli consente di raggiungere palle impossibili», ha detto l’iberico riferendosi al fenomeno dei 22 titoli del Grande Slam.
Intensità alla Nadal
Quale invece il giudizio del campione serbo sul giovane avversario? «Per l’intensità che mette in campo, Carlos mi ricorda un mancino che quest’anno non ha potuto venire a Parigi a difendere il titolo (n.d.r, chiaro il riferimento a Nadal). Carlos ha un tennis difficile da decifrare. Mi attende un compito impegnativo».
Le qualità fisiche
La sfida sul piano fisico sarà interessante. Due rocce in campo. Djokovic aveva subito uno strappo alla coscia in Australia. L’infortunio non gli aveva però impedito di conquistare il 22.esimo titolo delloSlam pareggiando il primato del mancino di Manacor. Poi il debutto sulla terra rossa era stato rimandato. Stavolta per un problema al braccio destro. Ad ogni modo Djokovic ha superato gli infortuni senza piangersi addosso. «Tutti conosciamo le qualità fisiche di Novak - ha spiegato Mats Wilander, tre volte vincitore a Parigi e ora consulente di Eurosport - . La velocità di Alcaraz potrebbe però metterlo in difficoltà».
Con 25 partite vinte su 27 disputate, nel 2023 lo spagnolo è il tennista che ha impressionato di più sulla terra rosa. Si è d’altra parte presentato alla Porte d’Auteuil forte di tre successi ottenuti a Buenos Aires , Barcellona e Madrid. Il modo con il quale si è sbarazzato di Tsitsipas nei quarti di finale a Parigi è stato impressionante. «Ogni vittoria mi dà uno stimolo in più. Contro Tsitsipas ho giocato uno dei migliuori incontro della mia carriera», ha sottolineato Alcaraz.
Djokovic, che in stagione non ha realizzato exploit sulla terra battuta - miglior risultato un quarto di finale al Masters 1000 di Roma -ha mostrato qualche falla nella sfida contro il russo Karel Khachanov. Ma l’ha comunque spuntata. Poi ha spiegato le difficoltà mettendo in risalto il gioco ostico dell’avversario. L’altra semifinale (dalle 17.30) vede di fronte il norvegese Casper Ruud (ATP 4) e il tedesco Alexander Zverev (ATP 22).