Hockey

«Anche dopo 13 sconfitte ho avvertito la fiducia dei giocatori»

A 15 giorni dall’esordio ai Mondiali, Patrick Fischer resta ottimista nonostante i recenti risultati poco soddisfacenti della sua Nazionale: «Non è stato un periodo facile, ma la squadra ha sempre continuato a lottare – Se restiamo uniti, possiamo raggiungere grandi traguardi»
© KEYSTONE/ PETER SCHNEIDER
24.04.2024 21:00

Se Dante, nel mezzo del cammin della sua vita, si ritrovò in una selva oscura, possiamo dire che lo stesso sia capitato a Patrick Fischer nel mezzo della preparazione ai Mondiali di Praga. A 15 giorni dell’esordio – e dopo due settimane di amichevoli non pienamente convincenti – il pubblico si aspetta di più. Nelle ultime quattro grandi manifestazioni, il tecnico rossocrociato non è riuscito a guidare la sua formazione oltre i quarti di finale. Nonostante un contratto già prolungato fino al 2026, è tempo per lui di raggiungere i traguardi attesi. «Quando i risultati scarseggiano è normale che arrivino delle critiche, e in parte sono state giustificate», ha commentato Fischer a Kloten, nell’ambito della conferenza stampa di avvicinamento ai Mondiali. «È una pressione che conosco fin da quando ero un giocatore. E mi piace, perché significa che sono in un ambiente ambizioso. Siamo noi i primi ad arrabbiarci o a essere delusi quando si perde».

La serie negativa

Nella prima settimana di preparazione la Svizzera era incappata in due sconfitte contro la Slovacchia, che si erano aggiunte alle 11 precedenti. «Dopo 13 sconfitte consecutive, in un club non sarei più al mio posto? Io ho sempre sentito la fiducia dei miei capi e degli stessi giocatori. Sono un coach a cui piace fare affidamento su chi scende in pista, ed è bello quando la fiducia è reciproca», ribatte il nativo di Zugo. I due recenti successi di misura contro la Francia hanno abbassato di qualche tacca il volume di critiche e borbottii. «È stata una liberazione tornare alla vittoria. Ma non ho mai visto una squadra che aveva smesso di crederci o che rinunciava a giocare. Anzi, ha sempre continuato a lottare e sento che insieme, restando uniti, possiamo raggiungere grandi traguardi».

Questione di reti

Prestazioni come quelle offerte contro la Francia non saranno sufficienti contro avversari più blasonati: «Nonostante i miglioramenti, davanti alla porta abbiamo commesso ancora molti errori». Già, Fischer ha individuato nella fase realizzativa il tallone d’Achille della squadra che, ai Mondiali del 2023, era stata capace di realizzare 29 gol nei sette incontri della fase a gironi. «La situazione al momento è capovolta. Dobbiamo tornare presto a infilare il disco in rete ripetutamente. Spesso, nelle scorse partite, abbiamo avuto lo stesso numero di occasioni degli avversari. Il problema è che gli altri ne hanno trasformate più di noi in reti».

Discorsi da NHL

Nell’attacco rossocrociato c’è anche Thürkauf. Il quale, dopo un’esaltante stagione personale con il Lugano, potrebbe sfruttare la vetrina dei Mondiali per il salto in NHL. «Da quando è arrivato in Ticino – rileva Fischer – Calvin ha fatto grandi progressi, e penso che presto riceverà l’occasione per giocare in Nordamerica». Il 26.enne è stato schierato come ala nelle ultime amichevoli: «Abbiamo pochi giocatori in quel ruolo con la sua stazza fisica e che possono essere utili nel forecheck, molto importante a livello internazionale. Inoltre, l’ho voluto provare lì perché penso di poterlo inserire in una delle prime linee con i giocatori provenienti dalla NHL». Dalla prossima settimana, saranno a disposizione il portiere Akira Schmid, il difensore Jonas Siegenthaler e il centro Nico Hischier dai New Jersey Devils, e l’attaccante Philipp Kurashev dai Chicago Blackhawks. «Al momento, Timo Meier è l’unico sicuro assente – aggiunge il coach –. Josi, Niederreiter e Fiala potrebbero raggiungerci se la loro stagione dovesse terminare in tempo utile».

Fa discutere anche il caso Lian Bichsel. Attualmente impegnato nella finale dei playoff del campionato svedese con il Rögle, il ventenne difensore è stato escluso dalla nazionale svizzera almeno fin dopo i Mondiali casalinghi del 2026. Prima scelta di Dallas nell’ultimo draft NHL, il solettese paga i due rifiuti a giocare con la Under 20. «Sarebbe problematico convocarlo ora. Molti giocatori non capiscono perché si sia preso la libertà di rifiutare due volte», ha detto Fischer.

Ambizioni

Ma qual è l’obiettivo per i Mondiali? «Innanzitutto, dobbiamo creare un buon clima in spogliatoio e una squadra unita. Il nostro girone è molto forte, vedo Canada, Cechia e Finlandia favorite per un posto alla fase successiva. Dovremo essere abili a strappare l’ultimo ticket per i quarti. Se, come credo e spero, arriveremo alla fase ad eliminazione diretta, sarà il momento di mostrare il nostro miglior volto. È tutto l’anno che stiamo lavorando per questo. Stiamo mettendo molta pressione ai giocatori per abituarli a giocare al massimo delle loro potenzialità nonostante lo stress». Dichiarazioni sicuramente accorte. Anche se, infine, Fischer aggiunge: «Giocando bene, possiamo battere ogni squadra. Molti dei nostri avversari vorranno vincere una medaglia, ma anche noi lo desideriamo fortemente».

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