MotoGP

Bagnaia contro Quartararo, è arrivato il giorno del giudizio

Domani alle 14 andrà in scena l’ultima gara del Mondiale, con l'italiano a 23 punti di vantaggio sul francese – Marco Melandri: «Aspettiamo lo sventolare della bandiera a scacchi»
Francesco Bagnaia contro Fabio Quartararo ©Biel Alino
Maddalena Buila
05.11.2022 19:30

Ci siamo. L'attesa è finita. Domani alle 14, sul circuito Circuit Ricardo Tormo a Valencia, la MotoGP conoscerà il nome del suo campione 2022. A contendersi il titolo sono l'italiano della Ducati Francesco Bagnaia e il francese della Yamaha Fabio Quartararo. Lanciamo questa sfida all'ultima curva con Marco Melandri, campione del mondo della classe 250 nel 2022. 

Cosa aspettarsi dalla gara di domani?

«Presumibilmente Quartararo punterà tutto su una strategia di attacco, perché non ha più nulla da perdere. Mentre Bagnaia dovrà scendere in pista tranquillo. Anche se il francese dovesse vincere, l'italiano può infatti chiudere persino 14., e comunque vincere il titolo».

Cerchiamo di metterci nei panni del pilota torinese. Sarebbe realistico pensare che Bagnaia voglia comunque cercare la vittoria a Valencia per chiudere alla perfezione il 2022 festeggiando il titolo mondiale sul gradino più alto del podio?

«Non credo. A meno che Quartararo non stia facendo davvero molta fatica, penso che Bagnaia correrà esclusivamente per il suo campionato. È altresì vero che i suoi punti di vantaggio sono così tanti che gli permettono di rischiare anche qualcosina, senza però perdere di vista l'obiettivo della conquista del Mondiale».

Che significato avrebbe, per il mondo dei motori italiano, la vittoria di Francesco Bagnaia?

«Sarebbe sicuramente un evento storico. Ricordiamoci che, nella massima categoria, un successo di un italiano su una moto tricolore non accadeva dai tempi di Agostini».

Il cuscinetto di sicurezza di cui può vantare il pilota italiano della Ducati, lo abbiamo detto, è davvero importante. La pressione però, proprio perché il Mondiale è praticamente nelle sue mani, potrebbe giocargli contro.

«Sarà sicuramente un aspetto da non sottovalutare. Allo stesso tempo, però, Pecco è consapevole che non deve vincere per forza per issarsi sul tetto del mondo. 23 punti sono davvero tanti, le probabilità che lui perda il campionato sono ridottissime».

Un'ascesa davvero importante, quella del 25.enne di Torino, che, dopo due stagioni un po' così causa pandemia e infortunio, ha mostrato tutto il suo talento. Il secondo posto dell'anno scorso e la grandissima chance di vittoria di quest'anno sono lì a dimostrarlo.

«È un pilota davvero molto forte. Magari non è così carismatico da attirare l'attenzione, ma è un portento in pista. Lo si è visto già dai risultati che ha ottenuto nelle categorie minori. È un ragazzo che lavora davvero tanto, facente parte della nuova generazione di grandi piloti. Quest'inverno d'altronde mi ero già sbilanciato, affermando che il favorito del 2022 sarebbe stato proprio Pecco, dunque questa sua splendida stagione mi sorprende relativamente. Quartararo è altrettanto bravo, ma corre su una moto che dal 2004 in poi ha subìto pochi cambiamenti di estremo rilievo».

Spendiamo allora due parole proprio sul campione del mondo in carica. Quartararo sembrava avere il Mondiale in pugno. Poi le cose sono andate diversamente.

«La situazione sembrava però quasi anomala quando era proprio lui a vincere le gare. In Thailandia si è poi visto tutto il suo nervosismo. Forse è proprio lì che ha buttato via il Mondiale. Ma da fuori è sempre facile parlare, in pista l'errore è dietro l'angolo».

Cosa significa per un pilota vincere un Mondiale in MotoGP? È il raggiungimento del più grande sogno di una vita?

«Non saprei, non l'ho mai vinto (ride, ndr). Posso però dire che è sicuramente il più grande sogno di chiunque guidi una moto. La MotoGP è la categoria migliore di tutte. Vincere il campionato della classe regina è un traguardo di indescrivibile valore».

Era anche il suo sogno da bambino?

«Esatto. Ma anche se non ho vinto un Mondiale sono contento di quello che ho raggiunto. Un secondo posto in MotoGP non è affatto male. Al di là dei risultati, è meraviglioso essere diventato qualcuno che i giovani piloti guardano con ammirazione».

Chiudiamo con un'ultima battuta sulla gara di domani. Lei punta tutto su Bagnaia dando ormai per spacciato Quartararo?

«In realtà no. Di fatto le gare finiscono sotto la bandiera a scacchi. Detto questo però, ritengo che le possibilità del francese della Yamaha di vincere siano pressoché zero. La matematica dice che l'impresa è ancora fattibile per lui, ma, realisticamente parlando, è davvero difficile che questo accada».