Basket

Una vittoria che fa bene a classifica e morale

La SAM Massagno sconfigge l'Union Neuchâtel, mercoledì la sfida con i Lugano Tigers all'Elvetico
Dusan Mladjan al tiro. © Ti-Press/Davide Agosta
Mattia Meier
13.03.2022 20:29

Ci sono vittorie buone per la classifica ed altre per il morale. La Spinelli con Neuchâtel si è presa il pacchetto completo. Due punti per cementare, proprio ai danni di Colon e compagni e a questo punto in maniera pressoché definitiva, il secondo posto alle spalle di Friburgo, e utili anche per prendere ulteriore fiducia su cui costruire quel che sarà questa squadra ai playoff. Oggi contro i neocastellani, quando ha deciso di mettere la freccia, la SAM è prima scappata e una volta messo un bel cuscinetto tra sé e l’avversario (tradotto in numeri non meno della doppia cifra di vantaggio), ha saputo controllare con autorità, superando sempre con buon piglio anche i fisionomici momenti in cui ha calato un po’ la tensione. E ancora una volta ad un attacco con pochi eguali in terra rossocrociata (5 uomini in doppia cifra) ha accoppiato una fase difensiva a tratti da leccarsi i baffi; ne ha fatto le spese (ancora) Colon, 14 punti ma 2/9 dal campo, e con lui il resto della truppa, rimandata a casa con un brutto 39% complessivo (5/16 da 3 punti) e 12 palle perse (8 nella prima metà), trasformate in 19 punti dai padroni di casa. Poi certo, l’Union si è presentato in Ticino con Martin ai box e ha perso il «top scorer» Fofana per infortunio a metà secondo quarto (con la SAM già avanti di una dozzina di punti), ma per quanto messo in campo dalla squadra della collina sono alibi un po’ troppo flebili.

Varietà di soluzioni
Anche perché se c’è una capacità di cui dispone la Spinelli, con la sua profondità di «roster», è quella di trovare più protagonisti all’interno della stessa partita. Nel pomeriggio il primo ad accendersi è stato Taylor, 10 punti nel primo quarto per dare la sveglia dopo un inizio piuttosto pigro (6-12 al 6’) e la solita energia che, unita a quella di James, ha portato a palle recuperate e punti facili in contropiede con cui i ticinesi hanno costruito la fuga a cavallo dei primi due quarti che ha portato al +10 (26-16 dopo 11’). Lì ci ha pensato quindi Nikolic, andato negli spogliatoi a metà sfida con 11 punti e il 100% al tiro, a tenere alta la produzione offensiva mentre la retroguardia montava le barricate, per un comodo +15 al giro di boa, portato a +17 a metà terza frazione da un assolo di Marko Mladjan. Nel momento forse più complicato del match, con gli ospiti tornati a flirtare con la singola cifra di svantaggio grazie all’asse Popovic-Giddens, il nazionale rossocrociato ha infilato 7 punti consecutivi di carattere, ridimensionando le velleità avversarie (dal 50-39 al 57-40 al 26’), tornate a farsi sentire, senza troppa convinzione in realtà, anche nel quarto conclusivo, e anche qui spente se non da un ottimo Martino (9 punti dalla panchina) da Kovac, andato scaldandosi con il passare dei minuti, oltre al solito onnipresente Williams (11 con 10 rimbalzi e 4 assist).

Continuare a costruire
Tutto un po’ troppo per Neuchâtel, ancora terzo ma ormai distante quattro vittorie considerato che la SAM si è presa anche il vantaggio negli scontri diretti (2-1), e per quanto visto distante ben più di una semplice posizione in classifica. Al di là degli assenti, iniziali e poi «acquisiti», la differenza di valori, tecnici, fisici ma anche strutturali, è sembrata netta, come lo era sembrata a Montreux. La solidità, l’equilibrio attacco-difesa, la varietà di soluzioni, sembrano ottime basi su cui lavorare e costruire ulteriormente in vista dei playoff lontani poco più di un mese. Mercoledì il derby dell’Elvetico ci darà un’ulteriore banco di prova.