Calcio

Continua il volo del Lugano

Un rigore di Celar stende il GC, nonostante il rosso a Belhadj – Bottani: «Siamo vicini alla vetta»
© KEYSTONE / PATRICK B. KRAEMER
13.04.2024 22:42

«Non voglio che si utilizzi il verbo sognare», aveva avvisato Mattia Croci-Torti una decina di giorni fa. Certo è che al 76.esimo della sfida contro il GC, al momento dell’espulsione di Belhadj, la corsa al titolo – sogno o non sogno che sia – sembrava essersi di colpo tramutata in un incubo. I battiti dei tifosi bianconeri hanno subito un’impennata per gli ultimi quindici minuti di partita al Letzigrund, mentre osservavano la loro squadra chiudersi in difesa a protezione della rete di vantaggio. Il tutto dopo quasi settanta minuti di dominio. Alla fine, tuttavia, al triplice fischio è arrivato l’urlo liberatorio del Crus. E con lui anche i tre punti, sinonimo che la corsa alla testa della Super League può continuare. «Penso che la nostra sia stata una prova di grande maturità», spiega proprio il tecnico. «Non avevamo ancora vinto su questo campo in stagione, e quindi ci prendiamo volentieri questo successo».

Fa tutto il VAR

Due sono stati gli episodi chiave del match, ed entrambi hanno visto il VAR protagonista. Turkes è stato richiamato da Volketswil per il già citato cartellino rosso diretto a Belhadj, ma anche al 10’ per segnalare il tocco con il braccio di Hoxha e decretare la punizione dagli undici metri per il Lugano. Il rigore, poi realizzato da Celar, è poi risultato decisivo. «Ma diciamo che la strada poteva essere più in discesa – analizza Mattia Bottani, capitano di giornata – Nonostante il loro svantaggio, il GC non ha cambiato atteggiamento e ha continuato a difendere». In effetti, gli zurighesi per lunghi tratti son sembrati più preoccupati dal non prenderle, che da non perdere. «Pensavamo che avrebbero sfruttato la scossa di energia provocata dall’arrivo del nuovo allenatore, Marco Schällibaum, per metterci pressione», continua il numero dieci. «Così non è stato, e allora noi abbiam mantenuto il possesso del pallone e rallentato i ritmi. Ci siamo complicati le cose non chiudendo subito l’incontro. Complice magari anche il primo caldo che ci ha colti di sorpresa, negli ultimi venticinque metri non siamo stati abbastanza efficaci. È qualcosa su cui possiamo sicuramente migliorare. Ma, in fondo, non abbiam rischiato praticamente nulla e abbiamo meritato la vittoria».

Mettere pressione

Il Lugano – in attesa di conoscere gli esiti di Basilea-Servette e Young Boys-Lucerna, in programma questo pomeriggio – è quindi tornato provvisoriamente a tre punti dal vertice. «La realtà è che siamo davvero vicini alla vetta. Mancano ancora sei incontri e vogliamo provarci fino in fondo. Vi lascio immaginare cosa significherebbe per me, cresciuto a Lugano, centrare questa impresa», spiega Bottani con il sorriso sulle labbra, e con gli occhi di un bambino la notte prima di Natale. Ma quali sono, davvero, le possibilità del Lugano di laurearsi campione svizzero?Il Crus, nel prepartita, ha citato una statistica che vede i bianconeri terminare la stagione al vertice solo in meno del 3% dei casi. «Che percentuale ci assegno io invece? Mi

prendo anche l’1 o il 2%. Mi basta per far credere alla squadra che sia qualcosa di realizzabile. Sia chiaro, gli altri rimangono chiaramente i favoriti. Ma noi dobbiamo farci trovare sempre pronti in caso di loro errori». Insomma, il Lugano non vuole lasciar nulla di intentato. Sogno o non sogno che sia.