Croci-Torti: «Ho visto una squadra vera»
«Ci è mancata la finalizzazione sotto porta», spiega Kreshnik Hajrizi. E già, è stato davvero questo il leitmotiv della sfida tra Lugano e Bodø. E pensiamo di non sbagliarci nel dire che la memoria di qualche occasione sciupata resterà incastrata nella mente di diversi giocatori bianconeri come l’ultimo tormentone estivo. «Per me è comunque un risultato positivo», continua Hajrizi. «Era importante non perdere e guadagnare almeno un punto, anche se potevano essere tre. Come a Lancy in Coppa Svizzera, il terreno non era ottimale, soprattutto per una squadra come la nostra che ama fare gioco. In generale comunque mi è piaciuto il nostro atteggiamento e dovremo portarlo anche in campionato, già dalla prossima sfida a Berna contro lo Young Boys».
Anche l’allenatore Mattia Croci-Torti è dello stesso avviso: «Alla squadra dobbiamo fare un grande applauso per la personalità e la mentalità portate in campo. I miei uomini non hanno mai mollato. Abbiamo fatto una partita da squadra vera e sono cose che un allenatore deve tenere a cuore. Abbiamo concesso qualcosa in fase difensiva solo nella parte finale dell’incontro. Ma eravamo un po’ stanchi, ci sono mancate le energie e comunque non abbiamo mai sbandato». Un po’ di rammarico, invece, per non essere riusciti a segnare quel gol che avrebbe dato un’impennata alle ambizioni europee del Lugano. «Ammetto che sono un po’ triste per come è finita la sfida, ero sicuro che potevamo vincerla. Ma il Bodø/Glimt è un’ottima squadra, e pareggiare contro di loro è sicuramente un buon risultato. Penso che hanno un DNA europeo: non dimentichiamo che due anni fa hanno messo in seria difficoltà la Roma in più di una partita».
«Ma quindi il Crus ha fatto meglio di Mourinho?» chiede un collega. «No, perché poi lui la Conference l’ha vinta» risponde il tecnico sorridendo.