Hajdari e Mai impeccabili, i tre davanti deludono

Osserva, inerme, la sfera che bacia il palo alla sua sinistra e s’infila in rete per l’1-0. Ma arrivarci era complicatissimo. Poi neutralizza con sicurezza un paio di conclusioni degli sloveni.

Si sgancia spesso e volentieri in avanti, rendendosi - ed è tutto dire - più pericoloso di molti compagni. Al 23’ non riesce però a leggere il taglio vincente di Svetlin. Allo scadere, invece, commette un’inutile sciocchezza.

Stopper e regista a seconda delle circostanze. Il tedesco svolge entrambi i ruoli con la necessaria determinazione e pulizia.

Al 12’ è provvidenziale su Delaurier-Chaubet, rimediando alla frittata della coppia Papadopoulos-Grgic. Molto solido pure in seguito.

Nel primo tempo fatica, eccome, a spingere. Prova a dare libero sfogo ai suoi cavalli dopo la pausa: Karnicnik, tuttavia, è quasi insormontabile.

Ci si aggrappava a lui e alle sue idee, per riaccendere il gioco bianconero. Ma l’ex Sion non è al meglio, tentenna a più riprese e - a sua volta - non riesce ad aggrapparsi alla partita.

I suoi inserimenti nei 16 metri avversari, se puntuali come gli è sovente riuscito in Europa, avrebbero potuto fare male al Celje. Ma in due intriganti situazioni il timing è infelice.

Disputa una gara in crescendo. Da notare il pregevole spunto del 31’ - con elastico a Nieto e fendente perfetto nel cuore dell’area - e un paio di incursioni leggiadre. Peccato che il vantaggio sloveno nasca da una sua imperdonabile esitazione.

Scucchiaia due o tre palloni interessanti dalle parti di Silva. E però cala vistosamente alla distanza. Insomma, troppo poco.

Voleva lasciare il segno nell’ultima porzione di campo. Fatica a mantenere la promessa, non per mancanza di ardore, ma per mezzi insufficienti.

Si stanca in fretta di fare il francobollo di Zabukovnik. Al contrario non smette mai di svariare sul fronte offensivo per creare varchi a Steffen e Bottani. Il problema? Non è pericoloso sotto porta.

Ha più di mezz’ora per far ricredere la sempre più nutrita schiera dei suoi detrattori. Fra movimenti lenti e immancabili fuorigioco fallisce.

Schiera la miglior formazione possibile. Ma quanto produce e quanto ne ricava è insufficiente per ottenere un risultato positivo in Slovenia. A Thun servirà davvero molto di più. Non aveva mai perso quattro partite consecutive, a riprova della delicatezza del momento.