Il caso

Il commentatore ha fatto commenti razzisti su Granit Xhaka?

Sascha Ruefer, secondo una rivelazione della Wochenzeitung, avrebbe detto che il capitano «è molte cose ma non è svizzero» durante le registrazioni della serie «The Pressure Game» – La dichiarazione è stata tolta dalla versione finale – La replica di SRF: «Affermazione estrapolata dal contesto»
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Red. Online
07.04.2023 09:12

L’accusa, pesante, è stata lanciata nell’ultimo numero della Wochenzeitung. Sascha Ruefer, il commentatore delle partite della nazionale svizzera di calcio in seno alla SRF, avrebbe fatto commenti «chiaramente razzisti» sul capitano della squadra, Granit Xhaka. Questa la frase incriminata: «Granit Xhaka è molte cose, ma non è svizzero».

Una frase pronunciata durante le registrazioni della serie The Pressure Game, recentemente trasmessa anche sulla RSI, nella quale una troupe ha seguito giorno e notte giocatori e staff prima e durante i Mondiali del 2022 in Qatar. Nella serie, come esperto, ha partecipato anche Ruefer. La frase, quella frase, tuttavia non è presente nella versione finale della docu-serie.

Si sa, come ha riportato il Tages Anzeiger, che Ruefer ha chiesto di cancellare un suo passaggio durante la lavorazione, proprio per il timore che una frase potesse essere classificata come razzista. CH Media ne aveva parlato alla fine di marzo. Susan Schwaller, caporedattore di SRF Sport, al riguardo aveva detto: «È normale che un progetto come questo abbia inizialmente una versione grezza, che viene esaminata per la prima volta in un piccolo gruppo». E ancora: «Se ci sono affermazioni che possono essere fraintese nel contesto, allora interveniamo».

Le parole di Ruefer negli anni

Durante i suoi anni come giornalista e commentatore delle partite della Svizzera, Ruefer ha ripetutamente criticato Xhaka. Non il calciatore, va detto, ma il leader e il capitano. Dopo il gesto dell’aquila bicipite a Kaliningrad, contro la Serbia, ai Mondiali del 2018 ad esempio disse che quella mossa fu un qualcosa di «stupido e stupido», alimentando un dibattito in tutto il Paese. Ripensandoci tempo dopo, Ruefer promise che non si sarebbe più espresso in quel modo. Eppure, dopo un’altra partita contro la Serbia, stavolta in Qatar, il commentatore si è chiesto se Xhaka potesse continuare a essere il capitano della nazionale.

Ora, beh, è arrivata un’altra frase incriminata. Incriminata anche perché nascosta, verrebbe da dire. Diversi media, in Svizzera interna, hanno ripreso la cosa. Fra cui il Blick e 20 Minuti. Una fonte ben informata ha confermato al Tages Anzeiger che Ruefer ha detto esattamente quelle parole. La domanda, per contro, è un’altra: in quale contesto le ha pronunciate? Difficile a dirsi.

Una decina di giorni fa, CH Media ha riferito che la dichiarazione di Ruefer in realtà era stata estrapolata dal contesto e, quindi, caricata di una nota razzista. «Il commentatore della SRF in realtà voleva caratterizzare Xhaka come un atleta. Ma nella versione che gli è stata mostrata, sembrava che stesse parlando dell’uomo Xhaka e non del calciatore Xhaka».

Dov'è la versione integrale?

Altre fonti indipendenti hanno riferito al Tages Anzeiger che la frase è stata totalmente estrapolata dal contesto. Ieri, giovedì, la SRF ha nuovamente reagito. Ruefer, ha spiegato Schwaller, non ha mai fatto commenti razzisti su Xhaka né si è riferito alle sue origini durante l’intera intervista per The Pressure Game, durata un’ora. Di nuovo: «In una prima versione del documentario, un’affermazione è stata estrapolata dal contesto in modo che potesse essere fraintesa». Ecco perché Sascha Ruefer ha preferito farla togliere.

Sempre il Tages Anzeiger, concludendo, si è chiesto se non sia il caso, ora, di proporre l’intervento di Ruefer per intero. Così da chiarire, una volta per tutte, se quella frase, nel giusto contesto, non avesse contenuti razzisti come dichiarato da SRF. In caso contrario, il commentatore rimarrà ancora e ancora sulla graticola.