Il cruccio di Murat Yakin: «Svizzera, qual è la tua ossatura?»

La tournée americana della Svizzera, a un anno circa dal Mondiale, rappresenta allo stesso tempo un'occasione e un cruccio per Murat Yakin: il nostro commissario tecnico, infatti, sta per così dire testando non tanto la squadra tipo che affronterà le qualificazioni e, si spera, la Coppa del mondo del 2026, bensì un'ossatura di 6-7 giocatori. Sulla quale, appunto, costruire la campagna.
«Vorrei aver trovato 6-7 giocatori, sì, per formare la squadra tipo dei prossimi mesi» ha spiegato lo stesso Yakin a margine del 4-2 con cui i rossocrociati, sabato sera, hanno sconfitto il Messico a Salt Lake City. Le qualificazioni inizieranno a settembre e il tecnico basilese, al momento, è pervaso da non pochi dubbi in vista del Kosovo: prima di quella partita, infatti, ci sarà la finestra di mercato estiva e, al contempo, ci saranno pochi giorni per prepararsi. «Mancano ancora tre mesi all'appuntamento e la forma di ognuno può cambiare» ha sintetizzato Yakin. «La finestra internazionale di settembre, d'altro canto, è sempre stata problematica. Per questo dobbiamo assicurarci di avere un quadro esteso e competitivo».
Gregor Kobel, Manuel Akanji, Ricardo Rodriguez, Granit Xhaka, Remo Freuler, Breel Embolo e Dan Ndoye saranno probabilmente i nomi a cui l'allenatore darà la priorità. Assoluta, verrebbe da dire. Anche Vincent Sierro, titolare per la terza volta consecutiva, sta gradualmente diventando uno dei punti di forza di «Muri». Il quale, a proposito del romando, ha detto: «Ogni volta che è partito dall'inizio o è entrato in campo a partita in corso, è sempre stato costante e solido. Sa dove deve stare, è molto intelligente e si combina bene con Granit e Remo». Detto in altri termini, il vallesano ha «buone possibilità» di essere incluso nella famosa «base».
Ardon Jashari, invece, dovrà probabilmente aspettare ancora un po' prima di diventare un perno fondamentale della squadra svizzera. Sebbene fosse previsto che partisse dall'inizio, a centrocampo, al fianco di Xhaka, il miglior giocatore del campionato belga è entrato solo nell'intervallo, contro il Messico, fra l'altro per sostituire proprio il capitano. «Ho parlato con Ardon venerdì e gli ho detto che sarebbe stato schierato nella posizione che preferisce, come 6» ha spiegato Yakin, il quale dunque sembrerebbe vedere Jashari più che altro come un'alternativa a Xhaka. «Ardon è molto realistico e ragionevole. Sa che deve ancora lavorare per guadagnarsi il posto».
Nonostante la sua stagione complicata a livello di club, Fabian Rieder continua a guadagnare punti agli occhi dell'allenatore. Il nativo di Berna ha giocato l'intera partita contro il Messico. «Mi piace la sua voglia di correre e mi piacciono le sue idee. Il suo gol è stato il premio per la sua prestazione» ha detto Yakin.
Il forfait di Denis Zakaria, per contro, ha scombinato i piani dell'allenatore, che aveva chiaramente annunciato l'intenzione di fare del ginevrino un titolare nella difesa centrale. Schierato al fianco di Manuel Akanji, Aurèle Amenda ha avuto bisogno di un po' di tempo per entrare in partita a causa della sua mancanza di ritmo (ha giocato dall'inizio solo due volte con il Francoforte in questa stagione). Seguendo le orme di Cédric Zesiger, Stefan Gartenmann ed Eray Cömert nel mese di marzo, anche Amenda ha potuto comunque mostrare le sue capacità. Ma Gregor Kobel, il nostro portiere, vorrebbe indubbiamente vedere un po' di stabilità davanti a sé per poter finalmente registrare il suo primo shutout per la Svizzera.