Calcio

«Il Losanna ha meritato di vincere»

Incassata la sconfitta nella seconda partita ravvicinata contro i vodesi, Mattia Croci-Torti e Kreshnik Hajrizi mettono in luce le mancanze del Lugano
© KEYSTONE / LAURENT GILLIERON
Antonio Fontana
04.11.2023 23:09

Stesso stadio, stesse squadre, esito diverso. Diametralmente opposto, per dirla tutta. Perché se mercoledì il Lugano si era imposto in scioltezza sul Losanna in coppa, sabato, in campionato, la Tuillière gli ha fatto vivere una serata cupa. L’incessante pioggia del fine settimana vodese ha lavato via la brillantezza che aveva contraddistinto il Lugano, specialmente in fase offensiva, qualche giorno prima. I padroni di casa ne hanno approfittato quindi per lanciare degli squilli che, seppur sporadici, gli hanno permesso di segnare tre gol e guadagnare i tre punti.

Difesa che soddisfa

Una sconfitta che lascia un sapore particolarmente amaro perché la retroguardia ticinese ha poco da rimproverarsi. Anzi, porta il merito di aver concesso poco agli avversari. «Oggi abbiamo difeso molto bene», ha commentato Mattia Croci-Torti dopo la partita. «Nel primo tempo abbiamo concesso un solo tiro in porta, ed era su punizione». Un calcio da fermo che è finito sul palo, al contrario di quello di Kalu, che nel secondo tempo ha bucato Deana (subito dopo l’espulsione di Marques).

Hajrizi si è detto dello stesso avviso del suo allenatore, giudicando buona nel complesso la prova della difesa bianconera. Un solo appunto: i duelli individuali. Quelli che hanno condannato il Lugano a subire il secondo gol – il punto della vittoria per il Losanna – un colpo di testa di Labeau dal centro dell’area di rigore. «Quando siamo uomo su uomo deve diventare una questione di orgoglio», ha affermato il difensore kosovaro. «È la vita contro la morte. Se non andiamo a fare la guerra sul nostro diretto avversario, è normale che prendiamo gol».

Attacco da rivedere

La fase in cui il Lugano è sembrato più appannato, però, rimane quella d’attacco. Già privo di Celar e Vladi, l’arsenale ticinese ha perso in corso d’opera anche Bottani, uscito dolorante al 41’. Un infortunio che ha costretto Croci-Torti a cambiare modulo. «Mi preoccupa che davanti abbiamo poche alternative», ha confermato l’allenatore bianconero. «Oggi ho dovuto alzare Steffen come punta, ma dovremo trovare nuove soluzioni per mettere in difficoltà gli avversari».

Ed effettivamente i pericoli creati da Babic e compagni sono stati pochi, troppo pochi. Gli spunti migliori il Lugano li ha trovati, paradossalmente, non appena è finito sotto di un gol e di un uomo. Prima la grande occasione mancata da Belhadj, e poi quella concretizzata da Sabbatini. Una reazione che Hajrizi ci ha tenuto a sottolineare: «La nostra è stata una grande risposta, perché abbiamo saputo mantenere la calma e giocare il nostro calcio». Lui stesso, tuttavia, rivela che la mancanza dei centravanti titolari si è sentita anche in campo. «Con Celar e Vladi abbiamo dei punti di riferimento, perché sono sempre in movimento e ci aprono gli spazi. La loro assenza ha pesato».