Calcio

Il Milan di Allegri, l'affare a Lugano e l'addio di Hernandez

Il ds rossonero Igli Tare e il CEO Giorgio Furlani hanno parlato in conferenza stampa, facendo il punto della situazione in vista della prossima stagione
Red. Online
25.06.2025 19:15

Aria di cambiamenti in casa Milan. Ma quali? Il ds rossonero Igli Tare e il CEO Giorgio Furlani hanno parlato in conferenza stampa, facendo il punto della situazione in vista della prossima stagione. «Non crediamo ci sia bisogno di una rivoluzione totale, ma qualche cambiamento andrà fatto perché vogliamo essere competitivi per vincere i trofei», ha detto Tare, citato dai media italiano. Per questo motivo, la decisione di riportare Allegri in rossonero. «È un vincente e ha grande energia. Dal primo contatto che ho avuto con Allegri ho percepito che ci teneva molto a questa società: aveva una conoscenza molto profonda del nostro club e del calcio italiano».

L'affare, ha rivelato il ds, è avvenuto in Ticino: «Un blitz mio e di Furlani a Lugano dove abbiamo avuto un lungo incontro insieme a Max, abbiamo fatto sì che in 48 ore prendesse una decisione veloce e accettasse questo nostro progetto», si legge su Eurosport.

Gli interventi sulla squadra, ha fatto sapere Tare, saranno mirati: «Leão? Lo ritengo una pedina importante nel nostro progetto: ha tutto per diventare un campione vero. Offerte? Non abbiamo ricevuto ancora niente: gli interessamenti sono tutte voci di mercato».

Il ds ha poi parlato del prospettato addio di Hernandez, legato anche a «valutazioni che partono da una volontà, da parte sua, di cercare una nuova esperienza». La sua cessione, ha spiegato, «non è ancora definita, stiamo lavorando: le cose cambiano ogni minuto e ogni ora».

Furlani, poi, ha parlato di due uomini chiave, Ibrahimovic e Moncada. «Geoffrey è con il Milan da sette anni, è una risorsa importantissima. È cresciuto e rimane il direttore tecnico: come conosce i calciatori in Francia e tantissimi altri posti, come riesce a identificare talenti in giro per il mondo, ce ne sono pochi. Rimane nel Milan e rimane centrale nel nostro progetto», si legge su Eurosport. Zlatan, spiega poi il CEO, «non è mai stato tecnicamente nell’organico dell’azienda e c’è stata confusione sul suo ruolo, che è legato alla proprietà. Il suo input è sulla parte sportiva, commerciale, istituzionale e di rappresentanza».