Lugano contro Cluj o Paksi al secondo turno di qualificazioni all'Europa League

Il dado è tratto: al secondo turno preliminare di UEFA Europa League il Lugano dovrà vedersela con la vincente della sfida tra i rumeni del Cluj e gli ungheresi del Paksi. È quanto ha stabilito l'urna di Nyon.
I bianconeri giocheranno la gara di andata in 24 luglio in casa e quella di ritorno il 31 luglio in trasferta. Essendo però lo stadio di Cornaredo non omologato per le partite europee, la truppa guidata da Mattia Croci-Torti dovrà emigrare a Thun, alla Stockhorn Arena.
Il CFR 1907 Cluj è attualmente la seconda forza della Liga I romena. In bacheca conta 8 campionati, 5 Coppe di Romania e 4 Supercoppe di Romania. Il Paksi SE (o Paks) ha chiuso il campionato (NB I) al terzo posto. Nel suo palmarès figurano due Coppe d'Ungheria e una Coppa di Lega.
Ricordiamo che la scorsa stagione il Lugano era stato protagonista di un cammino europeo per certi versi esaltante, ma terminato con l'amaro in bocca. Qualificatisi per la Conference League, i bianconeri avevano stupito nella fase a girone unico, per poi veder sfumare l'ottavo di finale in maniera clamorosa. Già, perché raccogliendo 13 punti, la truppa di Mattia Croci-Torti aveva chiuso al 6. posto (su 36 squadre) la fase a girone unico del torneo e aveva così guadagnato una storica qualificazione diretta agli ottavi di finale. Qui, però, la magia era finita e il Lugano aveva dovuto fare i conti con la realtà: una dura realtà. Gli sloveni dello Celje, squadra alla portata dei ticinesi, avevano infatti infranto i sogni dei bianconeri estromettendoli dalla terza competizione per club del Vecchio Continente. Sconfitti 1 a 0 all'andata, nella gara di ritorno, giocata alla Stockhorn Arena di Thun, si era toccato quello che avevamo definito «l'apice della drammaticità sportiva». I Lugano era infatti stato sconfitto ai rigori (6-7) dopo una partita pazza. I ticinesi, infatti, erano avanti 4-2 sino al 92' (e 3-1 alla pausa), e quindi virtualmente qualificati per i quarti. E poi? Poi un erroraccio di Grgic al limite dell'area e un intervento scriteriato di Hajdari avevano regalato allo Celje un rigore insperato. Kucys non aveva tremato, rimandando il verdetto all'extra-time, quando - dopo appena 7 minuti - un destro di Nieto leggermente deviato pareva aver spento ogni speranza della squadra di Mattia Croci-Torti, ridotta in dieci uomini. Con un clamoroso sussulto d'orgoglio, provocato da Steffen e Zanotti, al 118' Doumbia - da poco in campo - aveva però prolungato la sfida sino ai rigori. Dagli undici metri, come detto, a gioire furono tuttavia gli sloveni.