Mai e Zanotti i più convincenti, Alioski e Koutsias non pungono

Benedice il palo sbagliato sul rigore di Muhar, ma gli va comunque di lusso. Attento sull’unica, vera conclusione del Cluj al 40’.

I primi 45’ sono dignitosi. Dopo la pausa, invece, smarrisce ragione e precisione. Il suo brutto intervento su Munteanu, per fortuna, non lambisce i 16 metri.

La sua chiusura su Nkololo, al 27’, è provvidenziale. Sempre pulito e sicuro in impostazione, perde anche pochissimi duelli.

Pronti, via e rischia di compromettere il match con una trattenuta inutile nel cuore dell’area. Muhar lo grazia dal dischetto. Troppo scolastico, per non dire impacciato, quando si ritrova la sfera fra i piedi.

Il piede è sempre sul gas e, non a caso, il Lugano si rende pericoloso soprattutto sulla destra. Sfiora la rete al quarto d’ora e ne architetta una che Koutsias non sfrutta.

Un paio di verticalizzazioni interessanti, a cui aggiungere una discreta fisicità. Se solo cercasse il tiro da fuori con convinzione.

Per 45 minuti, dal primo all’ultimo intraprendenti, è motore, cervello e metronomo dei bianconeri, nonché origine delle iniziative offensive più pericolose. Cala vistosamente nella ripresa, disputata più avanti complice l’ingresso di Belhadj.

Gioca in punta di piedi, larghissimo sull’out di sinistra. E si vede che gli mancano sia ritmo, sia brillantezza. Troppo poco.

Nel primo tempo gestisce male, o peggio ancora perde, un numero inusuale e preoccupante di palloni. Più convincente e insidioso al rientro dagli spogliatoi.

Cerca di fare la differenza inserendosi fra difesa e centrocampo romeni. Tolti un paio di guizzi, fallisce l’obiettivo.

Fatica tremendamente a convincere i compagni che, sì, anche giocare con lui sia una buona soluzione. E quando infine accade, beh, non punge. Vedasi la ghiotta occasione al 64’.

Il suo ingresso offre una spolverata di vivacità alla manovra offensiva. Nulla di eclatante.

Tenta alcuni inserimenti, specialità della casa. Senza successo. Termina la partita battibeccando con Behrens.

Almeno ci prova. I suoi mancini a giro, però, mancano di poco il bersaglio.

Sicuramente si aspettava di più dai suoi uomini. Anche se, alla luce di quanto osservato in campo, il Lugano ha raramente dato l’impressione di poter rendere, non diciamo brillare. Ciò che resta, ad ogni modo, è il risultato, non compromettente, ma di certo sfavorevole in vista della sfida di ritorno.