Super League

Monte Brè al tramonto, ma che alba sull’Europa

Il Lugano onora l’ultima fatica della vecchia tribuna Est battendo i campioni svizzeri dello Young Boys – A un turno dal termine del campionato, Sabbatini e compagni si sono garantiti come minimo il terzo posto
L’ultimo abbraccio dei bianconeri alla sezione dello stadio che verrà presto abbattuta per far spazio allo scheletro della futura arena. © CdT/Gabriele Putzu
Massimo Solari
25.05.2023 23:34

E come si fa a non crederci dopo una partita così? D’accordo, lo Young Boys è sceso in Ticino con una squadra infarcita di seconde linee. Che poi, valli a chiamare rincalzi, i vari Elia, Imeri, Lauper... E, certo, al Lugano la vittoria serviva molto di più che ai campioni svizzeri oramai stagionati. Eppure, i fuochi d’artificio di Cornaredo potrebbero aver illuminato anche la finale di Coppa Svizzera in programma fra una decina giorni. Un segno, sì. Come l’arcobaleno che ha abbracciato la Monte Brè a ridosso del fischio d’inizio. La vecchia tribuna Est - prossima all’abbattimento per fare spazio allo scheletro della futura arena - ha vissuto il miglior commiato possibile, giunta oramai al tramonto di un’esistenza quasi trentennale. L’omaggio, va da sé, lo ha confezionato la squadra di Mattia Croci-Torti, bella, bellissima, nonché sicura di chiudere la Super League come minimo al terzo posto. Sinonimo di Europa vera.

Dall’arcobaleno alla poesia

Potrebbe sembrare un paradosso. Ma la sfida tra bianconeri e gialloneri avrebbe meritato gli applausi di Cornaredo anche se fosse finita sullo zero a zero. In attesa di guardarsi negli occhi (per davvero), il 4 giugno al Wankdorf, le due formazioni hanno infatti dato vita a una gara vibrante. Arricchita da ritmo, giocate interessanti e alcune belle storie. Per dire: dopo tanta gavetta in Prima Lega, il 21.enne Serif Berbic ha difeso con personalità la porta dei padroni di casa. Mentre Fabio Daprelà (da infortunato) e Mickaël Facchinetti (da subentrato) hanno a loro volta salutato con il sorriso il pubblico luganese. Tutto molto bello e romantico. Sino al 77’, quando a salire in cattedra è stato sua maestà Ignacio Aliseda. L’argentino, banalmente, ha inserito la «modalità Messi», accarezzando il pallone, dandogli del tu e al contempo recitando una poesia a favore degli spettatori. Che roba. E, a proposito di destino, tutto proprio a due passi dalla Monte Brè, forse incredula di fronte a cotanto splendore. «Nacho», di fatto, ha sublimato l’ottima prestazione del Lugano. Migliore squadra in campo, senza dubbio. E quindi meritatamente vittoriosa. Di più: a un amen dal novantesimo è arrivata pure la perla di Mohamed Amoura, per l’ennesima volta in rete contro lo Young Boys.

Record di punti eguagliato

Gli altri risultati, suggerivamo, hanno reso ancor più dolce il penultimo turno di campionato. Il Servette, fermato sul pari dal Basilea, è ora a una sola lunghezza, così come la seconda piazza che significherebbe preliminari di Champions League. Il Lucerna, invece, non può più agguantare i bianconeri, vicinissimi alla terza fase a gironi di una competizione continentale in appena otto stagioni. Con 54 punti, Sabbatini e compagni hanno inoltre già eguagliato il record di punti festeggiato solo dodici mesi fa. Quando crederci con tutto il cuore aveva trasformato i sogni in realtà. L’avete visto tutti l’entusiasmo e la convinzione del Crus a fine partita, no?