Il punto

Norvegia-Italia o, peggio, il capolinea di Luciano Spalletti: «Ora basta»

La stampa italiana e i tifosi, in coro, chiedono e pretendono un cambiamento dopo l'ennesima figuraccia degli Azzurri – Il commissario tecnico, però, non si scompone: «Farò una chiacchierata con Gravina»
©Erik Flaaris Johansen
Red. Online
07.06.2025 13:45

Italia, che succede? Dopo aver saltato gli ultimi due Mondiali, gli Azzurri tremano ancora. Surclassata (3-0) dalla Norvegia venerdì a Oslo, la squadra di Luciano Spalletti ha subito compromesso le sue possibilità di qualificarsi direttamente alla Coppa del Mondo 2026. Un disastro, in estrema sintesi. E la stampa, accodandosi ai tifosi, certo non è stata gentile nei confronti della selezione reduce dal kappaò norvegese: «Basta», titola ad esempio la Gazzetta dello Sport. 

L'Italia quattro volte campione del Mondo, dunque, è già con le spalle al muro. Sotto la pioggia battente di Oslo, gli Azzurri sono affondati già nel primo tempo e, peggio ancora, non sono riusciti minimamente a impensierire l'avversario. «È un disastro, non c'è nulla da salvare, la qualificazione ai Mondiali è già a rischio» sintetizza sempre la Gazzetta. L'Italia, ora, ha a disposizione altre sette partite, compreso lo scontro diretto contro i norvegesi, stavolta in casa, per provare a ribaltare la situazione. La Norvegia, però, ha una differenza reti impressionante e appare solidissima. 

Nel bailamme generale, la stampa in ogni caso non ha dubbi: il solo e unico responsabile di questo ennesimo disastro è Luciano Spalletti, il commissario tecnico. L'ex allenatore del Napoli, a questo giro, era privo di sei giocatori, tra cui gli infortunati Moise Kean e Matteo Gabbia, oltre al «demotivato» Francesco Acerbi, la cui rinuncia alla maglia azzurra motivata da una precedente mancanza di rispetto da parte di Spalletti ha scatenato non poche polemiche. La decisione di schierare il debuttante Diego Coppola in difesa, così come la ricorrente indecisione tattica  in bilico fra 3-5-2 e 3-5-1-1, potrebbero costargli caro.

«Sono responsabile» di questa sconfitta, ha ammesso subito, prima di elencare le mancanze dei suoi giocatori, il cittì: «Scarsa lettura della partita, mancanza di determinazione, un solo tiro in porta: siamo stati al di sotto della sufficienza sotto tutti i punti di vista». L'Italia ha ora due giorni per digerire la sconfitta prima di affrontare la Moldavia a Reggio Emilia lunedì. Spalletti, sia quel che sia, non intende apportare modifiche sostanziali alla sua squadra: «Non mi dissocio da questo gruppo, continuiamo insieme, siamo consapevoli di quello che dobbiamo migliorare e poi farò una chiacchierata con Gravina».

Gabriele Gravina, presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, la FIGC, è l'altro bersaglio delle critiche: poco meno di un anno fa, dopo l'eliminazione per mano della Svizzera per 2-0 negli ottavi di finale di Euro-2024, il massimo dirigente aveva mantenuto Spalletti al suo posto. Subentrato nell'agosto del 2023 a Roberto Mancini, che aveva lasciato l'incarico per allenare l'Arabia Saudita, l'ex Napoli aveva promesso di ringiovanire la Nazionale e di essere meno acerrimo soprattutto nei rapporti con la stampa. Ma la partenza a razzo, con una vittoria per 3-1 sulla Francia in Nations League al Parco dei Principi a settembre, era stata presto sostituita da una serie di delusioni: detto degli Europei, vanno ricordate anche la sconfitta in casa con la stessa Francia (3-1) e l'eliminazione nei quarti di finale della Nations League per mano della Germania (1-2, 3-3).

A differenza dei suoi predecessori, Giancarlo Abete e Carlo Tavecchio, che ne hanno tratto le conseguenze, il primo dimettendosi dopo il pietoso Mondiale 2014 e il secondo dopo la mancata qualificazione ai Mondiali 2018, Gravina non ha mai pensato di dimettersi. Sotto la sua presidenza, la Nazionale ha vinto Euro 2021, d'accordo, ma ha perso per la seconda consecutiva la chance di disputare la fase finale di una Coppa del Mondo, non ha brillato a Euro 2024 e, in ultima istanza, non è ancora riuscita a trovare una nuova linfa vitale. Sollecitato ad agire, il capo del calcio italiano dovrebbe utilizzare l'estate per porre fine all'era di Spalletti.

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