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«Riorganizzeremo il Chiasso»

L'American Sport Asset Company Limited ha acquisito la quota di maggioranza del club rossoblù: ma di chi parliamo? Intanto, i giocatori sono tornati ad allenarsi
© CdT/Chiara Zocchetti
Stefano Lippmann
10.01.2023 18:45

Un goal in zona Cesarini. A pochi minuti dal termine della partita ma già nei tempi di recupero. Si potrebbe riassumere così, con una metafora calcistica, il comunicato stampa diramato oggi dal Football Club Chiasso. Dopo mesi in cui si prospettava una pesante sconfitta (leggasi fallimento dello storico club con alle spalle 117 anni di storia), sembra essere invece arrivato, come detto, il goal della vittoria. «Gli azionisti di maggioranza del FC Chiasso 2005 SA e American Sport Asset Company Limited – si legge nella nota – hanno raggiunto un accordo per l’acquisizione da parte di quest’ultima della quota di maggioranza dello storico club in data 4 gennaio 2023». Tradotto in parole povere: c’è una nuova proprietà. Il salvataggio della società – poco più di un mese fa sono stati depositati i bilanci in Pretura e quest’ultima ha concesso tempo sino al 31 marzo per sistemare la situazione – è ora fattibile. La nuova proprietà, come anticipato negli scorsi giorni è composta dunque da persone spagnole legate a un fondo americano. Di più, al momento, non è dato sapere. E, in tal senso, il direttore generale del Football Club Nicola Bignotti ci ha spiegato che a breve verrà indetta una conferenza stampa di presentazione. Ci siamo dunque affidati a una breve ricerca in internet e, anche in questo caso, le informazioni sono poche. Si evince però che la «Company è stata costituita il 30 dicembre 2022» e la sua sede legale è a Londra.

Legami da sviluppare

Gli obiettivi sono chiari: «riorganizzazione del Club, lo sviluppo del legame con la città di Chiasso e l’internazionalizzazione del Club». A questo proposito, American Sport Asset «è un veicolo di investimento specializzato attraverso il quale un gruppo di società americane formalizza i propri investimenti con l’obiettivo di acquisire club calcistici di alto livello che collaborano e generano sinergie tra loro attraverso la strategia della ‘Multi-club Ownership’». In sostanza, il gruppo punterebbe dunque sull’acquisto di diversi club calcistici. A titolo di esempio si potrebbe citare il gruppo Red Bull che, in ambito calcistico, possiede squadre in Austria, Germania, Stati Uniti e Brasile. Per quel che concerne la realtà della cittadina, «il nuovo gruppo dirigente ha effettuato un’analisi esausitva della situazione finanziaria e sportiva del club e intende iniziare a lavorare questa settimana sulla pianificazione dei prossimi mesi, dando priorità in questo processo all’area sportiva trasmettendo da subito l’idea del nuovo progetto».

«Noi iniziamo, dai»

Questa mattina, allo stadio Riva IV la squadra si è nuovamente riunita. Se lunedì la convocazione si è risolta con una breve riunione, oggi i giocatori – oltre al mister Luigi Tirapelle e allo staff erano presenti 23 atleti – sono tornati ad allenarsi. Riuniti in cerchio, il mister ha comunicato ai ragazzi che oggi riceveranno ulteriori informazioni. La nuova proprietà, in effetti, non era presente. Poi l’ordine: «Noi iniziamo, dai». Una seduta «a secco» con il preparatore atletico. Corsa lungo la pista d’atletica e l’arrivederci a quest’oggi con un nuovo allenamento, questa volta anche sul terreno da gioco. Sì, perché malgrado la convenzione con il Municipio per l’utilizzo della struttura sia scaduta il 31 dicembre, al Club è stata concessa una deroga.

Pretura disertata

Una nota dolente della giornata di oggi, però, c’è. La Società era stata infatti convocata alle 9 in Pretura per un’udienza di conciliazione. Il motivo? Un (ormai ex) dipendente che non ha percepito per mesi lo stipendio. Stando a quanto abbiamo potuto appurare, inoltre, il sindacato OCST, che sostiene l’ex dipendente, ha contestato l’applicazione del salario minimo. Da noi raggiunto, il segretario regionale del Mendrisiotto Giorgio Fonio auspica «che la nuova proprietà sani in tempi celeri i debiti nei confronti dei dipendenti in quanto la situazione sta creando disagio in molto di loro».

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