Basket

«Cara SAM, ti lascio per una vita più tranquilla»

Il capitano Daniel Andjelkovic saluta il Massagno dopo 15 anni e si congeda dalla LNA: «Continuerò a giocare a un livello inferiore per evitare eccessive sollecitazioni»
© Keystone/Cyril Zingaro
Fernando Lavezzo
17.07.2023 18:00

Una lettera d’addio. Forse di arrivederci. Comunque d’amore. Inviata da un capitano alla sua squadra. L’unica per cui abbia mai giocato in quindici anni di carriera, Nazionale svizzera a parte. Daniel Andjelkovic si è congedato così dalla SAM Massagno. «È il momento di dirti che questo ciclo è finito», ha scritto il 28.enne sui suoi profili social, ringraziando tutta la famiglia biancorossa. Un fulmine inatteso, tra un temporale estivo e l’altro. «Cara SAM, ho probabilmente mantenuto la promessa che ci siamo fatti tanti anni fa, portare a casa un trofeo che rimarrà per sempre nella tua bacheca. Non è stato facile decidere, giusto o sbagliato non importa, lascio alle persone i pareri e gli interrogativi del caso. In questa giornata particolare, la decisione del capitano vale come quella di un arbitro. Lascio la squadra come una barca con le vele spiegate verso il successo, spinta dal giusto vento e con il giusto equipaggio».

Troppe sollecitazioni

«Calma SAM, non sparisco a Bali per aprire un cocktail bar», rassicura Daniel nella lettera. E quindi? Cosa farà adesso? Si allontanerà per sempre da canestro? Oppure firmerà con gli eterni rivali bianconeri? «Né l’una, né l’altra», ci confessa al telefono. «Giocherò ancora, perché non posso vivere senza basket, ma lo farò qualche scalino più sotto, probabilmente in Prima Lega nazionale. Forse nella SAV Vacallo, forse nei Denti della Vecchia. Dopo dodici anni di LNA, tra infortuni, sacrifici e rinunce, ho capito di dover rallentare. Ho bisogno di maggiore tranquillità. Sono reduce da una stagione molto buona, ma piena di sollecitazioni. Gli ultimi dieci mesi mi sono sembrati lunghissimi. Per la prima volta, corpo e mente si sono messi d’accordo per chiedermi una pausa. Se fossi un giocatore professionista potrei certamente continuare a sostenere questo ritmo, ma ho un lavoro ‘‘vero’’ e una vita privata che ultimamente hanno risentito troppo dei miei impegni sportivi. Tante piccole cose si sono accumulate. A fine stagione mi sono chiesto se fossi davvero pronto a vivere un altro anno così. E mi sono risposto di no».

Scuola di vita

La scelta di lasciare la SAM è maturata qualche settimana fa: «Non è stata facile, ci ho pensato tantissimo. A 28 anni una carriera cestistica è ben lungi dall’essere terminata, ma io sentivo il bisogno di uscire da questa realtà. Di riprendere fiato. Ho trascorso 15 anni in questo club, in questa grande famiglia. Ci siamo visti crescere a vicenda. Ero un ragazzino cicciottello che non sapeva palleggiare e sono arrivato ad alzare la prima coppa nella storia della società. Come ho scritto nella lettera, questo sport è diventato la mia scuola di vita. Ho capito che per raggiungere determinati obiettivi servono passione, duro lavoro e sacrifici. Nonostante gli infortuni, le crisi personali e le sconfitte, la SAM mi ha sempre dato la forza per rialzarmi e tornare a combattere per vincere insieme. Il successo in SBL Cup ha chiuso un ciclo, almeno sul piano personale. La SAM, invece, resterà competitiva anche senza di me. Forse di più. E questo ha alleggerito la mia decisione».

Nuovi orizzonti

Daniel parla di arrivederci e non di addio. Intanto, però, Robbi Gubitosa dovrà ripensare alla squadra senza una rotazione di valore. «Quando gli ho comunicato la mia decisione, Robbi mi è sembrato perplesso, ma dopo averne parlato ha capito la situazione. Tutti sanno quanto sia speciale il legame tra me e lui. C’è tristezza, ma deve essere chiaro che la decisione è soltanto mia. Non sono stato abbindolato o convinto da qualcun altro».

In Prima Lega, Andjelkovic sarà un giocatore «fuori categoria». «Indipendentemente da dove andrò a giocare, porterò con me le esperienze e gli insegnamenti accumulati in quindici anni di SAM Massagno. Spero che la mia presenza in una squadra di lega minore possa far crescere le persone intorno a me. Voglio fare del bene. E in questo momento sento di poterlo fare così, su un campo da basket, in un contesto più tranquillo».

Infortuni e risalite

A Nosedo si chiude dunque un’epoca. Avvicinatosi al basket a 13 anni, Daniel venne promosso in prima squadra proprio da Gubitosa. A 18 anni era già il capitano della SAM in LNA ed era nel giro della Nazionale maggiore. Con i massagnesi ha raggiunto due finali di Coppa Svizzera (2013 e 2023), quattro di SBL Cup (vittoria nel 2023) e una di campionato (storia del mese scorso). La sua carriera è stata condizionata da vari infortuni: schiena, spalla, più volte il ginocchio. Nel settembre del 2017 tornò in rossocrociato, affrontando in amichevole la sua SAM nella nuova palestra di Nosedo. In seguito, il ginocchio lo tenne fuori per quasi due stagioni. Non ha mollato, contribuendo al primo successo del club, lo scorso gennaio a Montreux. «Era il mio grande sogno e l’ho realizzato».

E Gubitosa cosa fa?

Robbi Gubitosa e Daniel Andjelkovic. Quasi un rapporto padre-figlio. Il coach massagnese è stato tra i primi a conoscere la decisione del suo capitano. «Tutti sanno quanto siamo legati», ci dice l’allenatore dalla spiaggia. «Ha dato tanto alla SAM e lo ringrazio. Se non se la sente più di continuare, non posso obbligarlo. Ma avrei voluto che restasse almeno un altro anno». Per il club della collina, la prossima stagione sarà quella dei 60 anni. «E proprio per questo ho detto a Daniel che avrebbe dovuto esserci anche lui. Peccato. Ma in cuor mio credo ancora che tornerà sui suoi passi».

Il tormentone estivo in casa SAM, però, riguarda soprattutto Gubitosa. Resterà in panchina o si accontenterà della scrivania? «Sfrutterò queste due settimane di vacanza per rifletterci», afferma. «L’ultima stagione è finita male, sono deluso, amareggiato e anche un po’ schifato». Il riferimento è alla squalifica inflittagli dopo gara-3 della finale, condizionata dalle decisioni arbitrali. Una squalifica di cui non si conosce ancora la durata. «Decideranno dopo il 15 agosto», ci spiega Gubitosa, che resta il riferimento del club massagnese anche per il mercato estivo: «Abbiamo preso Florian Steinmann dal Boncourt e confermato Isaiah Williams», dice. «Restano anche i Mladjan, Alex Martino ed Eric Koludrovic. Zoccoletti? Vedremo, ha subìto un intervento alla caviglia. Ci piacerebbe trattenere Bogues, ma dopo una bella stagione il suo prezzo si è alzato. Con Juwann James siamo già in parola, ma se dovesse ricevere offerte allettanti dall’estero le accetterà. Cerchiamo in ogni caso un nuovo lungo straniero e qualche altro innesto svizzero. Non è un mistero, mi piacevano Gravet e Martin, ma si sono accasati altrove».

Sul mercato c’è ancora Yuri Solcà, liberato dal Friburgo. Piace alla SAM, la squadra che lo ha lanciato in LNA, ma anche al Lugano. In casa bianconera è stato confermato l’allenatore Valter Montini. Partito Zinn (Ginevra), ai Tigers resteranno i vari giovani emersi la scorsa stagione, affiancati da Bracelli e Warden.

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