Calcio

C'è un Lugano che sogna ancora: «E poi tutti in piazza Riforma»

I seniori 40+ sfidano lo Choulex nella finale di Coppa Svizzera - A ospitare la sfida decisiva, oggi alle 15, sarà il Centro sportivo di Magadino - «È il trofeo più prestigioso» spiega il bianconero Ivo Wenger, per poi scherzare: «In caso di trionfo, vedremo se le autorità accoglieranno anche noi»
Non il tunnel del Wankdorf, ma l’entrata del Centro sportivo di Magadino, teatro della finale odierna. ©CdT/Archivio
Massimo Solari
17.06.2023 06:00

No, il pensiero stupendo di tingere di bianco e di nero la Coppa Svizzera 2022-23 non si è totalmente infranto al Wankdorf, con l’uscita disperata di Marwin Keller a negare il 2-2 (e forse la gloria) a John Espinoza. C’è un Lugano che sogna ancora. Che ci crede, eccome. E che questo pomeriggio potrebbe mettere per davvero le mani sul trofeo nazionale. Tutto si deciderà al Centro sportivo di Magadino, dove i seniori 40+ allenati da Armando Rodrigues Abrantes sfideranno i ginevrini dello Choulex. «E siamo carichissimi» ci confida Ivo Wenger, numero 10 e fantasista bianconero. «Siamo una famiglia, che opera in sintonia con la squadra 30+, e però anche una società ambiziosa, con la vittoria nel DNA e uno stemma che lo suggerisce: insomma, la Coppa Svizzera è da sempre un obiettivo. Difficile e al contempo prestigioso».

Una preparazione speciale

A provarlo è la storia recente. L’ultimo trionfo del Lugano risale al 2017, quando a entusiasmare la categoria erano Romeo Pelosi ed Edo Carrasco, così come l’attuale CEO del gruppo Corriere del Ticino Alessandro Colombi. «Parte di quella formazione sarà presente anche a questo giro, a partire dal capitano Alberto Pedrazzi» sottolinea Wenger. «Questa finale assume un significato ancora maggiore per la nostra squadra, dal momento che gli altri due obiettivi stagionali sono sfumati. E mi riferisco al campionato e alla Coppa Ticino». A privare i seniori 40+ del Lugano di entrambi è stato il Solduno, guarda caso sconfitto dallo Choulex nel penultimo atto della Coppa Svizzera. «Non abbiamo inviato alcun match analyst a spiare i nostri avversari, ma non nego che qualche informazione agli amici del Solduno l’abbiamo chiesta» ammette Wenger. A contendere la Coppa ai bianconeri, d’altronde, saranno i campioni in carica. «A differenza degli abituali ritmi, questa settimana ci siamo atteggiati da professionisti» scherza il nostro interlocutore: «In settimana abbiamo svolto qualche allenamento in più, mentre oggi ci riuniremo già per il pranzo». Il fischio d’inizio? Alle 15.

Il gruppo dei seniori bianconeri.
Il gruppo dei seniori bianconeri.

Da Vincenzo a Paolo Brenna

«Sarà anche una festa, a maggior ragione giocando in Ticino e nella speranza che tanti amici possano essere al campo» afferma Wenger. Per poi soffermarsi sulla particolarità dell’evento sul piano personale. «Per il sottoscritto vincere la Coppa è di vitale importanza. Negli anni Novanta mio padre conquistò la Coppa Svizzera con i seniori del Savosa-Massagno. Sarebbe bello seguire le sue orme. Oltretutto, papà sarà a Magadino». Un intreccio curioso. Non l’unico. Basti pensare che a guidare la difesa bianconera sarà Paolo Brenna, nipote di Vincenzo, che la Coppa - quella dei professionisti - la sollevò nel 1968. Sempre con il Lugano.

E a proposito di grandi momenti. L’apice da calciatore, Ivo Wenger l’ha toccato da ragazzo, nel 1994 per esattezza, quando con la selezione giovanile della Nazionale svizzera calcò addirittura il terreno del vecchio Wembley. Un’amichevole con l’Inghilterra, davanti a 13.000 spettatori. «Un’altra dimensione, altre emozioni, ovviamente non paragonabili a una finale di Coppa Svizzera con i seniori» ammette Wenger.

«Niente doppietta, peccato»

A «responsabilizzare» in qualche modo i bianconeri, dicevamo, sarà anche la recente e amara sconfitta accusata dal Lugano di Mattia Croci-Torti. «La doppietta sarebbe stata ideale» riconosce Wenger, per poi provocare divertito: «Dovessimo farcela, vedremo se le autorità cittadine accoglieranno anche noi in piazza Riforma». Battute a parte, ai seniori 40+ del Lugano piacerebbe poter celebrare l’eventuale successo nel quadro di un appuntamento molto sentito. «Il 26 agosto si terrà la seconda edizione del memorial per Riccardo “Ciacio” Poma, colonna portante del movimento seniori dell’FC Lugano, venuto a mancare nel 2021. Ecco, in caso di vittoria, dedicheremmo senz’altro la Coppa all’indimenticato Ciacio».