Pallanuoto

«Con l’arrivo di Jonathan Del Galdo dovrebbe iniziare un nuovo ciclo»

Gabriele Massetti, presidente dei Lugano Sharks, guarda con fiducia al futuro – Thomas Bächtold: “Divergenze di vedute hanno impedito di continuare il rapporto con Argentiero”
Raffaele Soldati
06.07.2022 19:45

 

Per i Lugano Sharks inizia un nuovo ciclo. Dopo le dimissioni di Carmine Argentiero, head-coach per una sola stagione, è stato annunciato l’arrivo di un nuovo allenatore, Jonathan Del Galdo, con un grande bagaglio di esperienza, dapprima come giocatore, poi come tecnico. «Con Argentiero - dice il presidente della società luganese Gabriele Massetti - qualcosa si è spezzato. Senza togliere nulla alle qualità umane del precedente allenatore, si è capito che bisognava seguire una nuova via. Quella che abbiamo scelto sembra offrirci ottime garanzie». Il ligure Del Galdo, classe 1975, ha giocato per anni in Italia in squadre di primo livello, come il Bogliasco e il Como Nuoto. Poi ha intrapreso un gratificante percorso come allenatore. Proviene dall’Iren Genova Quinto, compagine che ha chiuso al settimo posto il campionato italiano di A1.

«Il suo curriculum parla da sé - prosegue Massetti - . In comitato la sua scelta è stata avallata senza discussioni. Anzi, oltre alla guida della prima squadra, è stato deciso di affidargli anche dil compito di supervisionare tutto il settore giovanile, valorizzando e plasmando i nostri talenti. Con tutta probabilità, Del Galdo sarà presentato ufficialmente già nel prossimo mese di settembre».

Sul piano sportivo la stagione degli Sharks luganesi non è stata entusiasmante. Quali le impressioni di Massetti? «È vero, ci auguravamo di ottenere di più. Ma non vorrei essere troppo severo. Se in campionato siamo stati eliminati ai quarti di finale, cosa che non succedeva da anni, abbiamo comunque raggiunto la finale della Coppa Svizzera uscendo a testa alta dalla sfida con il Kreuzlingen, una squadra completa e con un ottimo collettivo».

Argentiero, a differenza del suo predecessore, Gianfranco Salvati, non ha potuto contare sui cosiddetti fuoriclasse, i giocatori che normalmente sanno fare la differenza in una squadra. «È possibile - prosegue il presidente - . La mancanza degli ex olimpionici Goran Fiorentini e Arnaldo Deserti ha sicuramente avuto il suo peso. In seno al gruppo c’era comunque la consapevolezza di poter disputare una buona stagione anche affidandosi ai più giovani. Certo, sotto la guida di Salvati, durata ben 17 anni, abbiamo ottenuto una grande quantità di successi. La stagione appena conclusa non sarà invece ricordata negli annali del club. Ma non bisogna fermarsi e piangere sul latte versato. Da ogni situazione negativa bisogna saper trovare un’opportunità. Mi auguro che con Del Galdo si possa davvero iniziare un nuovo ciclo ricco di soddisfazioni. E, soprattutto, in sintonia con la filosofia societaria. Il mio sogno, lo ribadisco, è quello di poter vedere crescere i ragazzi del nostro vivaio e rivederli in prima squadra».

Quali le impressioni del caposettore Thomas Bächtold? «Sapevamo di avere una compagine meno competitiva rispetto al passato. Nella scorsa stagione, seppur con difficoltà, abbiamo iniziato un progetto di rilancio della pallanuoto luganese. Divergenze di vedute hanno impedito di continuare il rapporto con Argentiero. Siamo contenti di aver trovato un accordo con Del Galdo, che si è detto pronto ad affrontare una nuova sfida in Svizzera».