Croci-Torti loda Macek e Cimignani, ma deve fare i conti con Steffen
Roman Macek affronta i giornalisti a testa alta, gli occhi di ghiaccio. Aveva tanti riflettori puntati addosso, il centrocampista. E, dopo i mugugni di domenica, contro il Losanna ha fatto parlare il campo. Cornaredo, non a caso, lo ha applaudito. Tanto. «Quanto successo con Croci-Torti? È la dimostrazione che sono ancora giovane e devo imparare molto. A parlare, poi, non è stato solo il sottoscritto. Ho visto tante prestazioni individuali importanti e un secondo tempo da grande squadra». Ma ora, Macek, si sente più tranquillo? «Siamo solo all’inizio della stagione. Tranquillizzarsi ora significherebbe non avere fame».
Il Lugano, alla fine, ha avuto più fame del Losanna. «Quando prendi un gol del genere, reagire è complicatissimo» rileva Mattia Croci-Torti. «Noi - prosegue il tecnico - ci siamo riusciti. E ritengo il 2-1 giusto, stavamo spingendo. Cimignani? Ha tanti meriti, è entrato bene. Come gli altri cambi». Meno bene l’avvio di gara. «Ho provato a cercare una scossa, cambiando volto alla squadra. Così mi sono preso alcuni rischi». Anche la titolarizzazione di Macek poteva esplodere in mano al Crus. «Se dal nostro faccia a faccia fosse scaturita energia negativa, Roman non avrebbe giocato. Insomma, la mia scelta non è stata figlia di un’intervista spiacevole. Ero sicuro che avrebbe fatto bene». I mal di pancia, tuttavia, non sembrano finiti. Dopo la sostituzione, Steffen se n’è andato negli spogliatoi. «Reazioni come quella di Renato non rafforzano il gruppo. Non andrebbe fatto. Ma preferisco discuterne con lui prima di espormi » chiosa il mister.