Tennis

Davis, la sfida è più aspra: sarà una battaglia legale

Il gruppo Kosmos di Piqué intende portare l’ITF di fronte al Tribunale arbitrale (TAS) e chiede alla Federazione un risarcimento milionario per spese legali e danni d’immagine – Intanto Wawrinka si prepara per la qualificazione alle finali contro la Germania a Treviri
Gérard Piqué e il gruppo Kosmos sono pronti ad affrontare cause legali nella disputa che li vede opposti all’ITF. ©Reuters/Chryslene Caillaud
Raffaele Soldati
27.01.2023 06:00

Mentre l’Open d’Australia si avvia verso la sua conclusione, la Coppa Davis torna d’attualità. Il personaggio di questi giorni è Stan Wawrinka, riaccolto nel Team Suisse. Vincitore a Melbourne nel 2014 - il primo dei suoi tre titoli del Grande Slam - quest’anno il tennista di St. Barthélemy si è fermato al primo turno, battuto in 5 set dallo slovacco Alex Molcan. Chiusa tristemente la parentesi australiana, il romando ha raccolto l’invito di affiancare Marc-Andrea Hüsler, Dominic Stricker e Alexander Ritschard nella delicata sfida in trasferta contro la Germania che si giocherà il 3 e 4 febbraio - in pratica tra una settimana - a Treviri. In palio c’è la qualificazione al torneo che in settembre raggrupperà le migliori sedici squadre.

Se l’immagine della Coppa Davis è andata a picco nelle scorse settimane in seguito al conflitto sorto tra il Kosmos Group di Gérard Piqué e la Federazione internazionale di tennis (ITF), che gli ha tolto il mandato, il format per l’edizione 2023 di fatto resta quasi invariato. Si incomincia infatti con il turno di qualificazione a febbraio a cui seguiranno la fase a gironi in settembre e le Final Eight di novembre. Per non stravolgere il calendario del 2023, se rivoluzione ci sarà, questa slitterà comunque di una stagione. Intanto, la partita più importante si giocherà davanti a un tribunale sportivo. È di ieri la notizia che Kosmos ha deciso di intentare causa contro la stessa ITF della quale era alleata. Come noto, il contratto tra le parti è stato rotto poche settimane fa ma il gruppo guidato dall’ex difensore del Barcellona ritiene che ci sia stata una violazione. Si parla di «rottura ingiustificata». Di qui l’intenzione di richiedere un risarcimento milionario per spese legali e danni d’immagine. L’organismo chiamato a decidere sarà il Tribunale arbitrale dello sport con sede a Losanna. Ma perché era nato il dissidio di cui stiamo parlando? In sostanza l’ITF aveva sottolineato l’impossibilità da parte di Kosmos di corrispondere circa 40 milioni di dollari l’anno per la durata di 25 anni. Un investimento di 3000 milioni di euro, che gran parte degli analisti avevano definito «irrealizzabile».

Superficialità della FIT

Non sappiamo ancora se Piqué - che in questo periodo sta tra l’altro facendo i conti con problemi nella vita privata per le continue frizioni con Shakira dalla quale si è separato - riuscirà spuntarla. Stefano Semeraro, direttore di «Tennis italiano», ha sottolineato recentemente su «La Stampa» la superficialità delll’ITF, complice e vittima di quella che ha definito senza mezzi termini una malefatta. Che la «Nuova Davis», varata trionfalmente 5 anni fa, fosse destinata a dividere gli appassionati di tennis era comunque già scritto nel destino. Da una parte i tradizionalisti, dall’altra coloro che si definivano aperti alle novità. «La rivoluzione incauta per il formato minimal - con tre incontri al meglio di tre set, gli orari folli, l’addio agli incontri in casa e in trasferta con la sede unica della fase a gironi e delle finali - ha però pagato anche l’ostacolo imprevisto della pandemia», ha giustamente ricordato Semeraro.

Colpe e responsabilità

Oggi è difficile attribuire colpe in modo unidirezionale. Resta il fatto che la rivoluzione da «incauta» si è trasformata in un «flop» da un punto di vista finanziario. E non sono esenti da responsabilità neppure i giocatori, molti dei quali guardavano di buon occhio i cambiamenti pensando al calendario troppo fitto e all’impossibilità di monetizzare la propria partecipazione alla Vecchia Davis. Lo sa bene anche Wawrinka, che insieme a Federer, Chiudinelli e Lammer aveva conquistato l’Insalatiera nel 2014, pochi anni prima che si optasse per il cambiamento. A sette anni dalla sua ultima partecipazione (giocò ancora nel 2015), Stan si rimette in gioco. Lotterà in una sfida secca con la Germania per raggiungere le finali.

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