Due fratelli, la spada e il destino tracciato

Filippo e Riccardo Corna, fratelli bergamaschi che da qualche anno vivono a Lugano, hanno già tracciato un futuro sportivo che si presenta a dir poco entusiasmante. L’impresa risale a diverse settimane fa. Entrambi, nelle rispettive categorie, - Allievi (classe 2011) e Maschietti (classe 2014) - sono infatti saliti sul gradino più alto del podio ai campionati italiani disputati a Riccione. Una prima per la specialità della spada. I due giovanissimi, che vanno a scuola all’Istituto Elvetico e che si allenano nella sede della Lugano Scherma, hanno anche punto di appoggio il Piccolo Teatro di Milano.
La via agonistica
Se attualmente, sul piano agonistico, Filippo e Riccardo si stanno distinguendo nella Vicina Penisola, quale sarà la nazione per la quale si batteranno in tempi relativamente brevi? «Una domanda lecita - afferma papà Davide – alla quale però non possiamo ancora dare una risposta definitiva. Intanto i miei figli devono crescere e davanti a loro c’è una lunga strada».
Impegno e costanza
Agonismo è una parola che si sente spesso in casa Corna. «Vero - prosegue il nostro interlocutore – ma non è certo l’unica. In ordine di importanza, andrebbero prima citati altri concetti ancora più importanti. Primo fra tutti quello del divertimento, la base assoluta per chi pratica sport da giovanissimo. Se lo fai con uno spirito agonistico, certo, allora bisogna assolutamente aggiungere, come in una gustosa macedonia, altri elementi fondamentali: l’impegno, la costanza, la determinazione e la serietà. Un discorso che vale per Filippo e Riccardo in campo schermistico, ma anche per la nostra figlia più giovane, Amelia (classe 2018), che ha invece scelto la ginnastica artistica».
Da Bergamo a Lugano
Papà Davide Corna e la mamma Giulia, che si sono trasferiti da Bergamo a Lugano nel 2022, sanno perfettamente che senza una grande passione, una famiglia coesa e tanto amore, non sarebbe possibile condurre un percorso sportivo come quello finora tracciato. «Per quanto mi riguarda, devo confessarlo, nutro un amore particolare per la scherma, che io stesso ho praticato, almeno fino a quando i miei figli non hanno iniziato a battermi - prosegue Davide Corna - Diversi sono i maestri di riferimento di Filippo e Riccardo: in primis Simone Preite e Federico Bortolini, poi anche Paolo Fragomeni e Michele Checchet, tutti maestri della Lugano Scherma».
Curioso il fatto che il maestro Federico, insegnante a Lugano da 6 anni, sia anche stato il primo maestro dei giovanissimi Corna quando avevano iniziato la pratica sportiva nella Sala Scherma di Bergamo 7 anni fa.
Classifica nazionali
Da tre anni Filippo e Riccardo figurano al primo posto nelle rispettive categorie nella gara nazionale a Berna. I titoli azzurri conquistati nel mese di maggio a Riccione (nello stesso fine settimana) rappresentano un risultato storico. È chiaro che si tratta di sportivi giovanissimi e che è impossibile sapere cosa riserverà loro il futuro. «In Italia ho un amico che è campione olimpico e che mi ha insegnato che la scherma non è solo uno sport, è importante anche per la sua parte educativa. Ritengo che questo aspetto debba restare prioritario. Vincere è importante, ma lo è altrettanto perdere. Ed è anzi soprattutto dalle sconfitte che i grandi sportivi crescono da un punto di vista tecnico e da quello umano. Nella scherma sei tu da solo davanti al tuo avversario, è merito tuo o colpa tua, queste sono emozioni forti soprattutto da piccoli ma è fondamentale imparare a gestirle. Altri concetti che mi piace sottolineare sono quelli della fatica, della concentrazione. Tutti elementi sui quali è necessario lavorare. Se il talento aiuta, il lavoro quotidiano e la capacità di mettersi sempre in discussione sono caratteristiche che contribuiscono ad accelerare la crescita», dice papà Davide.
I prossimi impegni
Quali sono i prossimi impegni agonistici dei fratelli Corna? «Intanto – conclude il nostro interlocutore - dico solo che Filippo è stato convocato dalla nazionale azzurra per la gara di Istanbul del 28 giugno, una prova valida per il circuito europeo Under 14».
E per la scelta definitiva della Nazione per la quale battersi è inutile mettersi fretta. È però facile intuire che se entrambi continueranno di questo passo, prima o poi si imporrà una decisione. Svizzera o Italia?